L’accordo c’è, o quasi: per la prima volta in una regione si forma una giunta che ricalca gli equilibri che reggono la maggioranza di governo. Accade in Puglia, dove il Movimento 5 Stelle pare pronto a entrare nella giunta regionale pugliese di Michele Emiliano.

Il primo sigillo all’intesa è stato apposto ieri, nel corso della seduta del consiglio che ha visto l’elezione di Cristian Casili, 5 Stelle, alla vicepresidenza dell’assemblea regionale. La presidenza è andata a Loredana Capone del Pd, ex assessore a turismo e cultura nella squadra di Emiliano della scorsa legislatura. Manca però l’ok definitivo che dovrà arrivare dal voto della piattaforma Rousseau. È contraria all’intesa Antonella Laricchia, per due volte candidata alla presidenza della regione e considerata vicina ad Alessandro Di Battista. «Se potessi restituire i voti ai cittadini lo farei», dice Laricchia. Per la senatrice Barbara Lezzi, siamo di fronte a «una lucida e poltronistica decisione di quattro consiglieri spalleggiati dai vertici. Per azioni meno gravi di queste, sono state sbattute fuori dal M5S, senza tanti complimenti, diverse persone. L’involuzione del M5S prescrive che di moda è l’incoerenza».

In attesa che gli iscritti a Rousseau si pronuncino, la presidente del gruppo consiliare grillino Rosa Barone ridimensiona le prospettive: «Oggi sono stati votati solo i ruoli di garanzia – dice – Siamo all’inizio di un percorso: saranno gli iscritti a decidere».

E tuttavia fa intendere che tutta l’operazione, significativamente concretizzatasi dopo gli Stati generali, ha avuto il via libera dei big nazionali. «Senza di loro non ci saremmo mai mossi – spiega ancora Barone – Ieri c’è stata una call con Vito Crimi. Ci ha appoggiato dall’inizio, la nostra non è una scelta dettata da ambizioni personali».

Michele Emiliano, dal canto suo, da tempi non sospetti (anche prima che il M5S andasse al governo col Pd) perseguiva un risultato del genere. Ieri ha parlato di «giornata storica», ne ha sottolineato la rilevanza nazionale e ha pubblicamente ringraziato sia il capo politico grillino che Giuseppe Conte. Accade in Puglia, unica regione in cui Alessandro Di Battista aveva accettato di fare campagna elettorale alle regionali, appena due mesi fa.