I gruppi di estrema destra e di sostenitori di Donald Trump si sono radunati a Washington D.C. per una manifestazione in sostegno del tycoon e delle sue affermazioni infondate riguardo frodi elettorale che gli avrebbero scippato la Casa bianca.

Tra gli organizzatori dell’evento ci sono il teorico della cospirazione e personalità mediatica di Infowars Alex Jones e l’auto proclamato «nazionalista americano» Nicholas Fuentes, ma anche le milizie di Oath Keepers e dell’estrema destra dei Proud Boys hanno assicurato la partecipazione dei loro membri.

DOPO AVER PRESO VISIONE di queste adesioni, il direttore della sicurezza interna e della gestione delle emergenze di Washington, Christopher Rodriguez, ha ritenuto utile dichiarare che ai partecipanti non era consentito portare armi alla manifestazione.

«Scalda il cuore vedere tutto l’enorme supporto là fuori – ha scritto su Twitter Trump alla vigilia della manifestazione – in particolare i raduni spontanei che stanno sorgendo in tutto il Paese, incluso un grande corteo sabato a Washington. Potrei anche provare a fermarmi a salutare».

Al momento Trump ha deciso di limitarsi a passare e fare un salutino dalla macchina. Di certo questa manifestazione si è preannunciata sin dall’inizio come carica di possibili tensioni, anche se Rodriguez aveva affermato che l’Homeland Security non si aspettava folle oceaniche.

Il sindaco della città Muriel Bowser ha detto che a Washington da giorni la polizia stava monitorando una carovana di sostenitori di Trump partita dal Texas per unirsi alla manifestazione e la polizia stessa si è unita all’Homeland Security nel ricordare il divieto a portare con sé delle armi.

«VEDIAMO ALCUNE PERSONE che stanno comunicando sui social media suggerendo che porteranno armi da fuoco nella nostra città – ha dichiarato il capo della polizia di D.C. Peter Newsham – Non è possibile in nessuna parte nel Distretto di Columbia».

«Il timore maggiore è che qui a Washington si possano vedere scene come quelle di Pietland, o di altri Stati più permissivi sulle armi – ha detto Chriss Boneman, attivista per i diritti civili di Washington e che ha partecipato all’organizzazione della Women’s March del 2017 – Quando si è svolta la Women’s March non c’era questo tipo di preoccupazione per la natura stessa dei partecipanti a quella manifestazione. Ora, dopo quattro anni di presidenza Trump e dopo aver visto in altre piazze i sostenitori di Trump partecipare ai cortei armati, non sappiamo cosa aspettarci. Se poi il presidente stesso fomenta la sua base parlando di brogli inesistenti ecco che si aggiunge benzina al rogo già in fiamme».

MOLTI VENDITORI di gadget e dozzine di persone con bandiere «Trump 2020» e cappelli e camicie rosse Make America Great Again sono arrivati la mattina presto per poi radunarsi su Freedom Plaza quando l’evento è iniziato, a mezzogiorno.

Già a un’ora dall’inizio ufficiale della manifestazione erano state avvistate persone che di spintonavano in alcune parti e la polizia intervenire per sedare le zuffe. Chi aveva trovato posto più vicino al palco, è riuscito ad ascoltare gli oratori che hanno ripetuto più o meno gli stessi concetti basici, di frode nelle elezioni e promesse di lotta per difendere la presidenza Trump.

Per vincere un secondo mandato, per restare alla Casa bianca e invalidare il voto Trump avrebbe bisogno di ribaltare la vittoria di Biden in almeno tre Stati, ma finora non è riuscito a fornire prove di poterlo fare in neanche uno.