La notizia della morte del folletto del funk è rimbalzata prima ufficiosa sui siti del sito scandalistico americano Tmz – e in molti sui social hanno pensato e sperato nell’ennesima bufala, per poi rivelarsi terribilmente vera. Il corpo di Prince, 57 anni – vero nome Prince Rogers Nelson, è stato ritrovato nella sua villa – che era diventata anche il suo personale studio di registrazione, di Channassen in Minnesota, privo di vita.

Al momento di andare in stampa, le cause della morte sono ancora ignote. Prince era stato ricoverato d’urgenza giorni fa per una forma influenzale – almeno così era stato riferito alla stampa – che l’aveva costretto ad annullare numerose date del tour americano. Ma il giorno dopo la star era comunque apparsa a un concerto assicurando i fan che era tutto ok. Stessa versione ufficiale rilasciata dal suo agente: «si tratta soltanto di una brutta influenza». E invece ieri la notizia di un improvviso peggioramento delle sue condizioni di salute ha cominciato a trapelare, dapprima sotto forma di tweet inviato da una reporter della stazione televisiva locale KSTP (Farrah Fazal) via Twitter. A seguire l’ammissione da parte dell’ufficio dello Sceriffo della contea di Carver che parlava della morte di un uomo, fino alla conferma ufficiale, dall’addetto stampa inglese di Prince, intervistato dal Telegraph.

Prince stava combattendo contro una forma influenzale da un mese, tanto che durante un viaggio l’aereo su cui viaggiava aveva dovuto effettuare un atterraggio d’emergenza. Poi la riapparizione ad Atlanta, per una performance in tono minore, in cui lo stesso Prince si è scusato con i fan per la sua voce non proprio perfetta.

La morte ha scatenato le reazioni sui social media, e su facebook, twitter e Instagram è un susseguirsi incessante di messaggi di cordoglio. Sul sito del New York Times piovono post e interessanti raffronti: «Per me – scrive TheJadedCynic – la sua morte è più scioccante di quella di Michael Jackson, che era accettato pur nella sua eccentricità, mentre Prince era molto più sovversivo. La sua sessualità, la sua musica, la presenza andavano nella direzione opposta di quella più commerciale di Jacko». Anche colleghi, politici e personalità del mondo del cinema lo hanno salutato via social, tra i primi a ricordarlo la figlia di Hillary e Bill Clinton, Chelsea: «Grazie Prince. Tutti i miei pensieri e le mie preghiere sono con le persone che amavi».

«Prince, eri una leggenda, riposa in pace», scrive la popstar Lily Allen. E c’è Madonna – che con il folletto aveva duettato in una non memorabile Love song inserita nell’album Like a prayer (1989)-: «Sono devastata perché è un artista che ha cambiato il mondo. Lui è stato un visionario vero». Dal suo profilo, l’attore Samuel L Jackson scrive: «Un’enorme perdita per tutti noi! Che genio! Sono senza parole». Triste anche l’ex Take That Robbie Williams: «Ora anche Prince. No, no, no… Riposa in pace genio». Incredulo appare Spike Lee: «Ho perso mio fratello» scrive in tweet. Personale invece è il ricordo dell’attore australiano Russell Crowe: «È stato il più grande live che abbia mai visto. Geniale, poeta, sexy. Riposa in pace, Prince».