La fecondazione eterologa potrebbe essere di nuovo possibile in Italia fin da subito. Già da ieri molti centri di procreazione assistita sono stati contattati da coppie interessate, e in alcuni casi si sono già formate lista di attesa. Andrebbero solo ripristinate le banche del seme esistenti prima della legge 40. Invece, «per la donazione dei gameti, senza attendere oltre – ha spiegato Antonino Guglielmino, direttore dell’Istituto di riproduzione Hera di Catania – si possono utilizzare gli oltre 79.000 ovociti congelati proprio per applicazione della legge 40, che paradossalmente ora potrebbe facilitare le coppie sterili. È la banca di ovociti più grande mondo». E per regolamentarla basterebbe, ha precisato Guglielmino durante la conferenza stampa di Cittadinanzattiva, ripristinare il «sistema chiamato “egg sharing” adottato in Gran Bretagna già dal 1998, nei Paesi scandinavi e anche in Italia fino al 2004, che garantisce l’anonimato e impedisce il passaggio di soldi per la donazione. In pratica, ogni donna che si sottopone a Pma dà il suo consenso a donare gli ovociti in eccesso. In questo modo si può soddisfare oltre il 40% della richiesta di ovociti». «Con la tecnica avanzata della vitrificazione, poi, sono conservati oggi 17 mila ovociti che, una volta scongelati, equivalgono a “freschi”. Dal 2004 – ha concluso Guglielmino – è stato “cestinato” un numero immenso di ovociti, pari a circa 700 mila. E pensare che in Spagna 10 ovociti possono arrivare a costare 8 mila euro».