I minori vittime di reati in Italia sono aumentati del 56% negli ultimi 10 anni, le bambine sono le più colpite. Questa è la denuncia di Terre des Hommes documentata nel «Dossier Indifesa» presentato alla presenza del Presidente del Senato Grasso e del Garante per l’infanzia Spatafora. Grasso, aprendo i lavori, ha dichiarato che è «urgente un cambio di rotta per assicurare maggiore protezione e dare voce alle protagoniste del futuro. Un cambio di paradigma culturale che abbatta le barriere che ancora separano le bambine dalla piena fruizione dei loro diritti».

Alla vigilia della Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre), si accenderanno i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine in Italia e nel mondo. Dire basta allo sfruttamento e agli abusi sulle bambine, liberarle per farle tornare ad una vita fatta di scuola, amici e giochi l’obiettivo della campagna «Indifesa» 2014. I dati della violenza sulle bambine sono allarmanti. Più di 5.100 bambini nell’ultimo anno sono stati vittime di reati. Il 61% di loro erano bambine. Questo numero, di per sé terribile, tanto più drammatico se si pensa che 10 anni fa erano 3.311, con un incremento del 56%. Sono cresciuti dell’87% i maltrattamenti in famiglia (passando da 751 nel 2004 a 1.408 vittime nel 2013, il 51% femmine) così come l’abbandono di minori (+94%) e le violenze sessuali aggravate (+42%). Continua ad evolvere, in questi anni, lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali da parte della criminalità organizzata, che si va orientando sempre di più sull’uso dell’immagine del loro corpo per arricchirsi nelle reti pedofile: +411% di vittime dei reati di pornografia minorile, +285% nella detenzione di materiale pornografico. In entrambi i casi l’80% delle vittime sono bambine e ragazze.

A questo quadro già di per sé allarmante si aggiungono i dati forniti dalle Forze dell’Ordine sui reati contro le donne. In Italia, 1 donna su 3 ha subìto almeno una forma di violenza da bambina, l’11% abusi sessuali. In Europa, sono circa 21 milioni le donne ad aver subìto una forma di abuso o atto sessuale da parte di un adulto prima dei 15 anni (12%). Secondo la ricercail 67% delle donne europee vittime di abusi non avevano denunciato l’accaduto, il che significa che solo 3 casi su 10 vengono alla luce.

A livello europeo, il 30% delle donne che hanno subìto abusi sessuali da grandi avevano già vissuto episodi di violenza sessuale o psicologica durante l’infanzia. Un’ulteriore prova di come le bambine abusate, se non adeguatamente assistite, possono assecondare comportamenti abusanti anche da adulte, tornando a essere vittime di violenza.

Emerge quindi l’estremo bisogno di assicurare a bambine, ragazze e donne adulte una rete di servizi d’assistenza efficienti – medici, psicologici e legali – concepiti specificatamente per le vittime di violenza di genere e allo stesso tempo, sono indispensabili investimenti per azioni volte alla prevenzione, alla sensibilizzazione e all’educazione contro la discriminazione di genere, come richiesto dalla Convenzione di Istanbul.

Il panorama delle violazioni dei diritti fondamentali delle bambine nel mondo è ancora desolante. 515 milioni di loro vivono in condizioni di povertà. Oltre 100 milioni sono le bambine mai nate, risultato dell’atroce pratica degli aborti selettivi in Cina, India e altri Paesi del Sud-Est asiatico e Caucaso. 14 milioni di baby spose, con 39 mila matrimoni celebrati ogni giorno che coinvolgono bambine con meno di 18 anni. Non basta: sono oltre 68 milioni di baby lavoratrici nel mondo, che non più hanno la possibilità di studiare né tantomeno di giocare. Di queste, 30 milioni di bambine sono costrette a lavori pericolosi e oltre 11 milioni sono domestiche in casa d’altri. Nelle sole Filippine oltre 60 mila tra bambine e bambini sono costretti a prostituirsi online. E ancora, ogni giorno 20 mila ragazze sotto i 20 anni danno alla luce un bambino diventando baby mamme. 125 milioni sono le donne e le bambine che hanno subìto una mutilazione genitale.

E ieri, Maud Chifamba, nominata da Forbes tra le 5 giovani donne più influenti del continente africano, ha lanciato suChange.org«http://www.change.org/maud» una petizione per chiedere al Segretario dell’Onu di portare davanti ai governi di tutto il mondo le istanze troppo spesso dimenticate delle ragazze raccolte nella «Girls Declaration».

* Presidente Terre des hommes