La Coppa d’Africa s’ha da fare, costi quel che costi, così ha deciso la Confederazione africana del calcio. Se il Marocco ha rinunciato all’organizzazione dell’evento calcistico più importante dell’Africa, in nome di Ebola, tra due mesi sarà la Guinea Equatoriale a ospitare il torneo dal 17 gennaio all’8 febbraio 2015. Il sorteggio delle 16 squadre partecipanti si svolgerà il 3 dicembre a Malabo. Issa Hayatou presidente della Caf è riuscito a convincere Teodoro Obiang, dal 1979 presidente golpista della Guinea Equatoriale, che la rivista Forbes colloca all’ottavo posto tra gli uomini più ricchi del mondo. Il Marocco si prende una pesante squalifica per aver chiesto di rinviare di sei mesi la Coppa d’Africa, per Obiang invece si presenta su un piatto d’argento l’occasione di tornare al centro dell’attenzione mediatica, dopo aver ospitato la manifestazione calcistica africana già nel 2012.

Teodoro Obiang, però, due anni fa ha dovuto dividere gli onori con l’altro paese ospitante, il Gabon, guidato da Omar Bongo, uno che da anni succede a se stesso, senza che i partiti dell’opposizione abbiano una rappresentanza legale. Alla nazionale della Giunea Equatoriale, quale paese organizzatore, spetterà di diritto un posto nella fase finale del torneo africano, dopo essere stata eliminata a luglio. Le quattro città scelte per gli incontri della fase finale sono Malabo, Bata, Mongomo e Ebebiyin. Dunque, fatta salva la Coppa, il gioco può cominciare, e l’ebbrezza del tifo per la propria nazionale farà dimenticare il fardello di Ebola, che nell’Africa occidentale ha già mietuto cinquemila vittime.

A spingere il presidente della Caf Issa Hayatou a trovare a tutti i costi una sede alla Coppa d’Africa, ignorando la lettera che a ottobre gli ha inviato il presidente della federcalcio del Marocco, che segnalava il pericolo di spettatori provenienti dai paesi come Guinea, Sierra Leone e Liberia, dove vige l’emergenza sanitaria dovuta ad Ebola, è stata la pressione esercitata dai principali sponsor, tutti del mondo delle telecomunicazioni, e da partner come la Nissan. I contratti sui diritti televisivi già da tempo venduti a Eurosport per l’esclusiva in Europa, non potevano attendere, perché riguardano un giro d’affari di decine di milioni di euro.

Un tesoro da spartirsi ben bene rispetto alle briciole rappresentate dalle entrate garantite dai 734 mila spettatori dell’anno scorso, dove si è giocata in Sudafrica la ventinovesima edizione della Coppa d’Africa, a cadenza biennale dal 1957 e vinta dalla Nigeria con il risultato di 1 a 0 sul Burkina Faso nella finale disputatasi a Johannesburg. Anche quella del Sudafrica fu una scelta di emergenza, visto che doveva svolgersi in Libia, ma la caduta del regime di Gheddafi spinse la Confederazione del calcio africana a dirottare la manifestazione nel paese di Mandela, che aveva ospitato i mondiali di calcio del 2010, perciò aveva tutte le strutture pronte per far fronte alla situazione. Per la Coppa nera non c’è proprio pace.