Una carenza preoccupante di tamponi incombe sul capodanno britannico. Ieri sul sito del ministero della sanità sono andati ripetutamente esauriti quelli antigenici e da quattro giorni scarseggiano i kit per effettuarli.

Antigenici e molecolari sono di solito prenotabili e acquistabili sul sito del ministero della sanità nazionale e nelle farmacie, ma sono entrambi andati diminuendo tra lunedì e mercoledì in varie parti del paese, fino all’annuncio ieri sul sito dell’Nhs dell’impossibilità temporanea di ordinarne. Per alcune ore è stato inoltre impossibile prenotare gli appuntamenti per i test nelle farmacie o nei centri in modalità drive-through.

I party e gli assembramenti al chiuso con i quali ci si accinge a salutare il passaggio dall’anno vecchio al nuovo si profilano dunque come dei perfetti eventi super-spreader ai quali potrebbero recarsi persone ignare della propria positività. Il ministro della sanità Sajid Javid ha promesso di triplicare la fornitura di tamponi antigenici fino a trecento milioni al mese entro febbraio ma non ha fatto mistero circa il rischio di incappare in nuovi colli di bottiglia nei rifornimenti nelle prossime due settimane.

La ragione è da cercarsi sia negli intoppi nell’approvvigionamento e distribuzione globale che nell’impennata di domanda prefestiva da parte della popolazione dopo che il governo ha raccomandato di sottoporsi a tampone prima di recarsi a feste e quant’altro, contravvenendo al parere di molti virologi che avrebbero auspicato misure assai più restrittive per limitare la spettacolare diffusione della variante omicron (che ieri aveva fatto registrare l’ennesimo record di 183.037 contagi, mentre i ricoveri ospedalieri sono raddoppiati nelle ultime due settimane a diecimila). Anche il sistema postale del paese ha rallentato le consegne dei kit ordinati online nel periodo natalizio.

Mentre in Scozia e Galles le discoteche sono chiuse e le estese riunioni familiari/amicali scoraggiate, l’Inghilterra di Boris Johnson continua nella sua religiosa osservanza della libertà individuale e non ha introdotto alcuna limitazione, appellandosi al buon senso dei singoli accontentandosi di consigliare il sottoporsi preventivamente a un tampone. Allo stesso tempo però, ha allestito il ritorno degli ospedali militari da campo (otto con ciascuno una capienza di cento pazienti) per supplire all’incapacità di posti letto di quelli civili, sbilanciandosi evidentemente sul curare piuttosto che sul prevenire.