Il parlamento greco ha approvato venerdì notte dopo una lunga discussione una legge che requisisce, in via temporanea, i fondi extra presenti nelle casse di comuni, regioni e università. È l’estremo tentativo per colmare la crisi di liquidità delle casse statali (Atene deve pagare 3 miliardi entro i prossimi 15 giorni). Nel fine settimana Tsipras ha incontrato sindaci e governatori rassicurandoli sul carattere temporaneo della norma, promettendo la restituzione nel più breve tempo possibile.

Dopo lo scontro all’Eurogruppo di Riga, dagli altri paesi europei arriva ben poco aiuto. Il ministro delle finanze sloveno ha ammesso di aver chiesto formalmente un «piano B» in caso di fallimento della Grecia. In visita negli Stati uniti, il ministro degli Esteri Kotzias ha criticato l’atteggiamento Ue: «Noi vogliamo che la Grecia torni a crescere, se Syriza fallisce c’è solo Alba dorata». Il commissario Moscovici ha di nuovo escluso l’uscita di Atene dall’euro ma ha insistito: «Devono fare le riforme», cioè nuovi tagli alle pensioni e più privatizzazioni.