Alle tre di notte Vincenzo De Luca annuncia che resta a casa, a Salerno, e va a dormire. Se ne riparlerà in mattinata quando i dati saranno più chiari. Caldoro non è andato al comitato, pure lui non si fida dei dati, anche se si diffondono voci di un suo arrivo.
Lo scrutinio va a rilento, mancano molte sezioni di Napoli. La nona proiezione Piepoli dà Vincenzo De Luca al 39,7%, Stefano Caldoro al 37%, Valeria Ciarambino al 19. La copertura è del 58%. I dati dalle sezioni (1.052 su 5.835) dicono che è un testa a testa: entrambi intorno al 38%. Fi è al 17,3; la lista Caldoro presidente 7,2; Ncd 6,1; Fdi 4,7. Il Pd sale al 20,9; Campania libera 3,6 e De Luca presidente 3,1; Idv 1,5; Udc 1,4. Il Movimento 5stelle al 19,7 è per ora il secondo partito. Sinistra al lavoro è inchiodato al 2,8.
Il punto all’1
All’una di notte le proiezioni danno Vincenzo De Luca in testa in Campania con il 40,1%, circa 5 punti sotto Stefano Caldoro con il 35,8%, terza Valeria Ciarambino con il 20,4%. Il Movimento 5 Stelle, seempre in base alla proiezione dell’«Istituto Piepoli per Rai», con il 21,7% è dato come primo partito, seguono Pd al 16,5%, Fi al 15,5%, Fdi al 5,2%, Ncd 4,6%.
I votanti alla fine sono stati il 51,9%, 11 punti sotto le regionali di 5 anni fa. A Napoli città ha votato il 40,7% degli aventi diritto, complice anche la partita in casa in notturna, persa contro la Lazio.
Cominciano ad arrivare i dati reali delle prime sezioni e la musica cambia: Caldoro avanti di quasi dieci punti, ma a 68 sezioni su 5.835 il gap si è già ridotto 39,8 a 35,6. La Ciarambino al 20. Il clima si raffredda, fiato sospeso e De Luca al comitato ancora non si vede.
Tocca a Gennaro Migliore, che si era ritirato dalle primarie, dare le prime interviste: “La Bindi ha usato parole politiche, gli elettori hanno dimostrato saggezza. Niente resa dei conti”.
Il socialista Marco Di Lello, membro della commissione Antimafia, il cui partito è in coalizione con De Luca, ci va giù duro: “Giovedì chiederemo conto alla Bindi in commissione. Il processo sul Sea park in cui è coinvolto Vincenzo non ha niente a che fare con la mafia. Ha gettato discredito sull’istruzione. Se ci sarà un voto di sfiducia dovrà prenderne atto”.
Arriva anche Andrea Cozzolino, lo sfidante di De Luca alle primarie. A differenza che in Liguria, Cozzolino il giorno dopo la sconfitta si è seduto al tavolo con il vincitore per trovare un accordo. Se arriverà l’elezione sarà anche grazie ai voti dell’ex delfino di Antonio Bassolino.
Il punto alle 24
A mezzanotte nel comitato elettorale di Vincenzo De Luca alla Stazione marittima scatta l’applauso liberatorio. Sul maxischermo passano le proiezioni dell’Istituto Piepoli per la Rai: Stefano Caldoro (centrodestra) è al 35,6%, avanti c’è Vincenzo De Luca (centrosinistra) al 43,3%. Valeria Ciarambino (Movimento 5 Stelle) è al 18,6%, Salvatore Vozza (lista Sinistra al lavoro per la Campania), appoggiato da Sel e altre sigle di sinistra, è al 2%, seguito da Marco Esposito (Lista ‘Mo!’) al 0,5%.
Il punto alle 23
Alle ventitré partono gli exit poll, Vincenzo De Luca comincia con due punti avanti, una forchetta tra il 35,5 e il 39,5, mentre il governatore uscente, Stefano Caldoro, si ferma tra il 33,5 e il 37,5%. Due punti sotto.
I sondaggi nei cassetti del Pd, nonostante la valanga innescata dalla lista degli impresentabili stilata dalla commissione Antimafia, prevedeva un vantaggio di circa 5 punti. L’affluenza ai seggi, bassissima, dovrebbe essere intorno al 43,9%. I Grillini vengono dati tra il 21 e il 25% mentre Sinistra al lavoro, la coalizione a sinistra del PD, è dato tra il 2 e il 4%.
De Luca è a Salerno, arriverà al comitato elettorale a Napoli solo quando i dati saranno chiari. Lo stato maggiore delle segreteria regionale democrat è al partito. Tutti in attesa di un dato più certo.
La Liguria sembra non tenere, tra i democratici campani la tenuta in regione sembra perciò fondamentale, anche in vista delle comunali.