Il governo delle destre e del presidente de facto Michel Temer ha definitivamente dichiarato guerra alla foresta e ai popoli che resistono al suo interno. L’ultimo decreto del 23 agosto revoca la tutela speciale di cui godeva la Reserva Nacional da Renca.

Qualcosa come 46.450 km quadrati di Amazzonia e di «terre indigene», un’area grande come la Danimarca da tempo nel mirino dell’industria mineraria privata perché ricca di ferro, rame e soprattutto oro.

«Neanche la dittatura o la costruzione dell’autostrada trans-Amazzonica hanno portato rodotto una tale devastazione», ha detto il senatore del Partido dos Trabalhadores, Randolfe Rodrigues. Fu anzi proprio la giunta militare a creare l’area speciale, nel 1984. Indignata anche la Chiesa cattolica brasiliana.

L’arcivescovo di Santarém in queste ore cerca di capire «quali passi giuridici e politici si possano avviare per rimediare».