Alla fine è arrivato il lockdown per tutto il territorio del Belgio, uno dei paesi più colpiti in Europa dalla diffusione del virus Covid-19. Entrato in vigore nella giornata di ieri, questo nuovo confinamento, in una versione «leggera» rispetto a quello primaverile, avrà la durata di un mese e mezzo, fino a metà dicembre, nella speranza di poter salvare (anche economicamente) il Natale. «È la nostra ultima occasione» ha detto il neo premier belga, Alexander De Croo, nella conferenza stampa di venerdì scorso, con tutti i rappresentanti degli enti federali del Belgio (regioni e comunità linguistiche).

Prima grande novità di questo lockdown è infatti la comunicazione collegiale, vista la cacofonia delle ultime settimane con le varie entità federali impegnate a comunicare in ordine sparso le varie misure, non sempre in armonia fra loro, con pesanti critiche dalla stampa e dall’opinione pubblica. Per questo secondo lockdown è prevista la chiusura delle attività commerciali non essenziali ad eccezione di alimentari, farmacie, librerie, edicole, fiorai, negozi di bricolage, benzinai e mercerie. Chiusura confermata per tutto il settore della ristorazione e della cultura. Il coprifuoco è mantenuto su tutto il territorio nazionale, con due regimi orari, dalle ore 22 alle 6 del mattino in Vallonia e nella capitale Bruxelles, dalle ore 24 alle 5 nelle ricche e produttive Fiandre. Le restrizioni maggiori riguardano i contatti privati, con la possibilità di vedere e ricevere nel proprio domicilio una sola persona e sempre la stessa (senza dispositivi di sicurezza) fino a metà dicembre.

Nessuna restrizione di spostamenti e nessuna limitazione rispetto alla capienza dei trasporti pubblici urbani ed extra-urbani, che continueranno a funzionare regolarmente. Per quanto riguarda la scuola, la chiusura (già in programma ad inizio anno) degli istituti di tutti i gradi previsti per le vacanze d’autunno è stata prolungata di una ulteriore settimana. Il ritorno fra i banchi di scuola è previsto per il 16 novembre per scuole materne, elementari e medie. Didattica a distanza (ove possibile) per gli istituti superiori e le università. Dall’inizio dell’epidemia sono quasi 450 mila i casi registrati (su una popolazione di 11 milioni di abitanti), con una media giornaliera di 15 mila contaminazioni e 655 nuove ospedalizzazioni. Il sistema sanitario è vicino alla saturazione, con l’obbiettivo di 800 nuovi posti in terapia intensiva da creare nei prossimi 7 giorni. Sembra reggere la tenuta sociale del paese.

Difficilmente in Belgio si potranno vedere scene di rabbia sociale. A metà strada fra cultura latina e nord europea, con misure strette che fanno appello alla responsabilità individuale, il piccolo paese che ospita le istituzioni europee può contare su uno stato sociale fra i migliori al mondo. Anche se non mancano le disparità, come il quartiere-comune di Molenbeek (dove i problemi sociali, che l’avevano tristemente portata alla ribalta della cronaca internazionale per il terrorismo, sono sempre presenti), è fra i più colpiti dalla pandemia per numeri di contagi.