Non sarà indolore il passaggio al nuovo standard di trasmissione televisivo Dvb-T2 che dal settembre 2021 costringerà gli italiani a riadeguare i propri standard televisivi con un supporto o – nella peggiore delle ipotesi – a sostituire il proprio televisore. Secondo un’indagine degli istituti mUp Research e Norstat il 20,9% dei rispondenti, complessivamente si tratta di 4 milioni di famiglie, ha dichiarato di non avere in casa alcun televisore compatibile con il nuovo standard e pertanto dovrà necessariamente cambiare apparecchio o dotarsi di decoder. La platea di italiani costretta ad affrontare questa spesa, secondo l’analisi, è però ancor più grande se si considera che il numero totale di famiglie che hanno almeno 1 apparecchio non compatibile con il nuovo standard è pari a circa 11 milioni (il 58,8% dei rispondenti).

PER «ALLEGGERIRE» il disagio, lo stato ha pensato al cosiddetto Bonus tv un contributo da 50 euro per l’acquisto di un nuovo apparecchio televisivo o di un decoder destinato a chi ha un Isee inferiore ai 20.000 euro, ma non tutti conoscono il provvedimento e, anche fra chi lo conosce, non tutti saranno in grado di usarlo. Sempre secondo l’indagine, la maggior parte delle famiglie intervistate (43%) ha dichiarato che comprerà un decoder, il 31% acquisterà un nuovo apparecchio, mentre il 21,7% non ha ancora deciso. Ma c’è anche una voce sorprendente e che conferma come con l’avvento dello streaming sia cambiato il rapporto con il mezzo televisivo: il 7,3% dei rispondenti di questo sotto campione, pari a circa 80 mila famiglie, ha infatti dichiarato che, quando partirà il nuovo standard di trasmissione, farà a meno della tv.