Sempre per fermare la fantomatica invasione di migranti che, secondo la narrativa di Trump, preme sul confine meridionale degli Stati uniti, il tycoon ha emesso un nuovo ultimatum al Messico, minacciando di imporre nuove tariffe se il paese non moltiplicherà i controlli sull’immigrazione.

NELLA DICHIARAZIONE resa pubblica dalla Casa bianca si legge che il primo round di queste nuove tariffe dovrebbe entrare in vigore il 10 giugno, con un aumento del 5% su tutte le merci messicane importate, e se il Messico non dovesse agire come si aspetta Trump, le tariffe dovrebbero salire al 10% entro luglio, al 15% entro agosto, al 20% entro settembre e raggiungere il livello permanente del 25% entro ottobre.
Trump, man mano che si avvicinano le elezioni del 2020, si mostra sempre più frustrato per l’attraversamento illegale dei confini, e i suoi sforzi per ottenere il finanziamento per costruire il muro che aveva promesso ai suoi elettori sono stati bloccati dai democratici; ora incolpa i paesi centroamericani che a suo dire permettono ai grandi flussi migratori di raggiungere il confine Usa.

Nella sua dichiarazione il tycoon afferma di voler portare avanti la minaccia sotto l’autorità della International Emergency Economic Powers Act, la legge internazionale per i poteri economici di emergenza, e che non alzerà le tariffe solo «se la crisi migratoria illegale verrà attenuata attraverso azioni efficaci intraprese dal Messico».

Se queste nuove misure dovessero davvero entrare in vigore, verrebbero probabilmente affrontate a colpi di sfide legali volte a stabilire se la Casa Bianca ha l’autorità di imporre tariffe di una scala tale.

NEGLI ULTIMI GIORNI il malumore di Trump è cresciuto dopo che il consulente speciale Robert Mueller ha rilasciato la sua prima dichiarazione pubblica dove ha detto che le sue indagini non possono scagionare The Donald dall’accusa di aver commesso un crimine, e con l’annuncio delle nuove tariffe sta tornando alla collaudata strategia di descrivere scenari foschi di cui lui è il deus ex machina.

Nella sua dichiarazione Trump ha dipinto un ritratto oscuro dell’immigrazione negli Stati uniti, richiamando alcuni dei suoi discorsi più fatalistici, incluso quello inaugurale. «Come tutti sanno, gli Stati uniti sono stati invasi da centinaia di migliaia di persone che arrivano attraverso il Messico e stanno entrando illegalmente nel nostro paese – ha scritto Trump – Questo afflusso continuo di stranieri clandestini ha profonde conseguenze su ogni aspetto della nostra vita come nazione, invadendo le nostre scuole, sovraccaricando i nostri ospedali, prosciugando il nostro sistema di welfare e causando incalcolabili quantità di crimine».

IN RISPOSTA ALL’ANNUNCIO del presidente Usa, sono al momento crollate le Borse, e il Dow è pronto a seguirne l’esempio. Il Messico è uno dei maggiori partner commerciali statunitensi e molte società, come Ford e Walmart, fanno affidamento sul paese centroamericano come attore chiave delle loro catene di approvvigionamento.