Sono stati in molti ieri ad aggrottare la fronte leggendo come, insieme alla delega all’Immigrazione, il nuovo vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas avrà anche il compito di «proteggere lo stile di vita europeo». Due incarichi che, messi uno dopo l’altro, hanno inevitabilmente fatto sorgere più di una perplessità. In realtà il greco Schinas, 57 anni, ex portavoce della Commissione Ue guidata da Jean Claude Juncker, avrà più che altro il compito di coordinare il lavoro per le future politiche europee sull’Immigrazione affidate, insieme alla sicurezza , alla svedese Ylva Johansson, neo commissaria agli Affari interni. Da parte sua Schinas si occuperà di migliorare l’integrazione dei migranti, ma anche di tutti quei settori, dalla cultura allo sport, dal lavoro all’eguaglianza che, come ha scritto la presidente Ursula von der Leyen nella lettera di incarico, rappresentano lo stile di vita europeo «costruito sulla solidarietà».

L’impressione è che per capire come la nuova Commissione si muoverà sull’Immigrazione bisogna allora guardare a Johansson. E’ a lei infatti che von der Leyen ha affidato i dossier più caldi, a partire dalla necessità di «costruire «un nuovo patto sull’immigrazione» che deve comprendere la riforma del diritto di asilo , un sostegno maggiore ai Paesi più coinvolti dagli sbarchi, ma anche la ricerca di un nuovo sistema di ricerca e salvataggio dei migranti in mare, e quindi la loro distribuzione in Europa, che sostituisca «le soluzione ad hoc esistenti». Senza dimenticare un maggiore impegno nei rimpatri attraverso una maggiore cooperazione con i Paesi di origine.