I neofascisti di Forza Nuova annunciano che domenica assisteranno alla messa di don Massimo Biancalani – il parroco di Vicofaro (Pistoia) che ospita giovani immigrati in parrocchia – «per vigilare sulla sua cattolicità», ma il vescovo li rimette in riga: «Si stanno oltrepassando i limiti, la messa non può essere profanata da iniziative irresponsabili». E per dare il segnale che la Curia sta con don Biancalani, comunica che il vicario generale della diocesi concelebrerà la messa con il parroco attaccato dai fascisti.

La vicenda esplode nei giorni di Ferragosto, quando don Biancalani pubblica sul proprio profilo Fb le fotografie di una giornata in piscina insieme ai ragazzi africani accolti in parrocchia, attirando migliaia di insulti razzisti e omofobi, fra cui quelli del segretario della Lega Matteo Salvini. «Sono convinto che a generare queste reazioni siano state le foto dei ragazzi migranti sorridenti e felici», spiegava al manifesto don Biancalani.

Nei giorni successivi i soliti ignoti tagliano le gomme delle biciclette degli immigrati, e le tensioni non si placano. All’alba di giovedì, all’indomani della pubblicazione del messaggio di papa Francesco per la Giornata del migrante nel quale appoggia lo Ius soli, davanti al vescovado di Pistoia compare uno striscione anonimo: «Bergoglio facile fare lo Ius con i soli degli altri». Lo stile che mescola volgarità, omofobia e razzismo rimanda al tipico lessico del sottobosco neofascista. Il giorno dopo arrivano i manifesti di Forza Nuova («Ci schiereremo sempre e comunque a difesa del popolo italiano, che don Biancalani, parroco razzista anti-italiano, odia oltre ogni misura») e l’annuncio, da parte del coordinatore di FN Toscana Leonardo Cabras e del segretario di FN Pistoia Claudio Cardillo, che domenica «i militanti forzanovisti» andranno a messa a Vicofaro «per vigilare sull’effettiva dottrina di don Biancalani».

Il vescovo, mons. Fausto Tardelli – che è tutt’altro che un «cattocomunista» – non può tacere: «Da quello che leggo si vorrebbe profanare l’Eucaristia con l’assurda motivazione di andare a controllare l’operato di un prete addirittura mentre celebra un Sacramento e facendo diventare la celebrazione eucaristica teatro di contese e di lotta», scrive in una nota, in cui annuncia anche la presenza del proprio vicario a messa accanto a don Biancalani. Se fosse andato direttamente il vescovo, il messaggio sarebbe stato più efficace, ma anche l’invio del vicario generale della diocesi è un chiaro segnale di sostegno al parroco.

Segnale che però viene travisato dai principali quotidiani italiani nelle loro edizioni online di ieri mattina. «Pistoia, la resa del vescovo dopo le “minacce” di Forza Nuova: don Biancalani domenica non dirà messa», comincia Repubblica. Si supera Il fatto quotidiano: «Pistoia, niente messa per il prete dei migranti. Forza Nuova minaccia, il vescovo lo sostituisce». Tanto da costringere la Curia ad una piccata puntualizzazione: «Di fronte alle assurde e strumentali polemiche scatenate dall’articolo del quotidiano la Repubblica che travisano completamente il senso delle parole e delle azioni di mons. Tardelli, si precisa che il vicario generale è stato inviato a concelebrare con don Biancalani, non a sostituirlo». E i quotidiani a precipitose e maldestre rettifiche.

Il sostegno del vescovo sembra aver avuto effetto. I neofascisti di Casa Pound annunciano che loro a messa non ci saranno. Da Forza Nuova non arrivano repliche, ma pare che anche i forzanovisti invece di andare a messa faranno una marcetta al mare. Il sindaco di centro destra di Pistoia si barcamena, il Pd solidarizza mentre Minniti a Roma dà l’ordine di manganellare donne e bambini a piazza Indipendenza. Ieri sera, in parrocchia, una partecipata assemblea ha ribadito il sostegno a don Biancalani. E domenica, dentro e fuori la chiesa, saranno in tanti a manifestare la propria vicinanza al parroco.