Si è appena celebrata la giornata centrale di «Tra le nuvole», festival itinerante di fumetto, illustrazione e cinema d’animazione organizzato da Nadia Bordolani e Luigi Filippelli editori della bresciana «Maledizioni». Il festival, giunto quest’anno alla sesta edizione, è iniziato a fine maggio e ha toccato le province di Brescia e Mantova con workshops e incontri che hanno coinvolto autori del calibro di Sara Pavan, Alberto Corradi, Stefano Alghisi, Martoz (vedi intervista in pagina) Dr Pira e Vincenzo Filosa tra gli altri. Da anni «Tra le nuvole» si distingue per riconoscere nelle piccole provincie e nelle biblioteche pubbliche nuovi centri di diffusione del fumetto con l’auspicio di una condivisione collettiva e accessibile a tutti di quello che è ormai uno dei linguaggi contemporanei più efficaci. Così , dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura Michele Scalvenzi, il pomeriggio di domenica è iniziato con la visita guidata alla mostra «Divieto d’affissione», vera e propria dimostrazione di come il disegno possa prendersi le strade, in questo caso approdando sui cartelli elettorali. Quattro stazioni per quattro autori, da Alessandro Baronciani (già illustratore e autore del libro-concerto La distanza affianco a Colapesce) ai più giovani Silvia Trappa, Marta Comini e Giacomo Agnello Monaco che sono intervenuti sui pannelli con illustrazioni tratte dai loro ultimi lavori. Un bel gruppo nutrito ha seguito il percorso in paese per ricongiungersi alla Rocca del Castello di San Giorgio, dove Alessandro Gottardo, aka Shout, ha risposto alle domande di Valerio Stivé di Fumettologica.com. Famoso per le sue illustrazioni concettuali (si veda ad esempio il manifesto preparato per quest’edizione del festival) e attivo dal 2001, Shout realizza un centinaio di illustrazioni all’anno, soprattutto per la stampa internazionale «che, spesso a differenza di quella italiana, considera quello di illustratore un vero mestiere». Gottardo ha spiegato il suo rapporto con l’illustrazione «Come lettore di romanzi, mi sono chiesto se si potesse raccontare una storia attraverso una sola immagine; la mia illustrazione è concettuale perché mi piace lasciare a chi la legge la possibilità di interpretarla».
Ai piani alti della Rocca sono state inaugurate la sua mostra Double Shout, che raccoglie le tavole originali delle serie Indigo e Indigo 2, realizzate nell’arco di 10 anni e la mostra di Delebile, con le tavole dell’antologia Sunday, realizzate lo scorso anno per il 5° anniversario del collettivo, con importanti contributi di autori nazionali e internazionali, e le tavole dei lavori di Andrea Settimo (Cardo e Decumano), di Bianca Bagnarelli (Rabbit) e di Ugo Schiesaro (Work ). Entrambe le mostre si potranno visitare fino al 26 di giugno. Hanno parlato di giornalismo a fumetti Pietro Scarnera e Chiara Abastanotti, ospiti del festival per la presentazione di Graphicnews. com, il primo portale di informazione a fumetti dove notizie, approfondimenti e reportage raccontano la realtà per immagini. «Internet ci ha offerto l’opportunità di colmare certe gravi lacune dell’ informazione tradizionale- spiegano gli autori-senza il bisogno di far politica o cronaca nera, ma utilizzando i fumetti, per approfondire e indagare grazie alla forza dell’immagine disegnata». La serata si è conclusa ad alto volume, al Centro culturale Aldo Moro, con il doppio concerto disegnato di Dead Candies, interpretati al tavolo da disegno da Laura Micieli e degli Ovlov disegnati dall’inconfondibile tratto di Paolo Bacilieri. Completo di una mostra mercato che ha offerto spazio a realtà di diverso taglio come Illustratore Italiano, neonata rivista di illustrazione e Officina Typo , laboratorio tipografico modenese, ma anche a Canicola edizioni, Delebile e varie fanzine di Napoli e Bologna, il festival bresciano curato da «Maledizioni» si è riconfermato un luogo dove sotto lo sguardo curioso di neofiti e appassionati, artisti di indiscussa fama nel mondo del fumetto e dell’illustrazione tendono la mano a giovani emergenti e dove il fumetto indipendente e autoprodotto strizza l’occhio alla produzione internazionale.