A Boston sul ghiaccio con bastone e paradenti c’è il Team Trans, che sta facendo discutere negli Stati uniti, finendo anche sulle colonne del New York Times. In squadra solo transgender, dilettanti e professionisti, la squadra ha disputato due amichevoli a Cambridge, in Massachusetts, contro il Boston Pride Hockey, una delle società che fanno parte della lega di Hockey Lgbtq, con atleti sia transgender che cisgender. Le due amichevoli giocate dal Team Trans seguono le iniziative in diverse zone degli Stati uniti dei partiti conservatori contro l’inclusione dei transgender nella pratica sportiva scolastica. Un dibattito aperto dallo scorso anno: subito dopo l’affermazione di due sprinter trans nei campionati statali di atletica nel Connecticut sui 100 metri con tempi record per lo stato, i genitori degli avversari sostennero una petizione per chiederne l’esclusione dei campionati per un: «evidente vantaggio fisico».

L’EXPLOIT del Team Trans ha destato scalpore anche perché in squadra milita Harrison Browne, la prima atleta apertamente transessuale dello sport americano. Il coming out è arrivato nel 2016 quando indossava la casacca dei Buffalo Beauts, squadra della WNHL, la versione al femminile della National Hockey League. La stessa Browne, in più interviste, una volta ritiratasi ha spiegato che avrebbe piacere se fosse un atleta della NHL a uscire allo scoperto, come avvenuto in altri casi che hanno fatto storia, come nel caso di Jason Collins, il cestista della Nba che si è aperto sulla sua sessualità con una lettera sulla rivista Sports Illustrated.

IL TEMA transgender è parecchio dibattuto in America, anche per le ripetute polemiche con Donald Trump, che lo scorso agosto ha chiesto alla Corte Suprema di legalizzare la possibilità che siano licenziati sul posto di lavoro solo perché transgender. Uno schiaffo alla comunità lgbt che ha subito alzato la voce, ricordando che il Civil Rights Act, ovvero la legge americana sui diritti civili varata nel 1964, non li tutela per nulla: vieta infatti la discriminazione sul posto di lavoro in base al sesso biologico, non a quello che si vuole acquisire. L’offensiva di Trump è arrivata dopo la decisione in primavera della Corte Suprema secondo cui gli studenti transgender posso scegliere quale bagno usare in base alla propria identità.