Secondo un memo interno del governo, arrivato ai media Usa, l’epidemia di Covid-19 nei giorni scorsi ha contagiato «34 membri dello staff della Casa Bianca e altri contatti», un numero ben più alto di quello divulgato ufficialmente.

Datato mercoledì e ottenuto dall’emittente televisiva ABC News, il promemoria circolava tra i dirigenti senior della Fema (Federal Emergency Management Agency), la protezione civile statunitense, un ramo del Dipartimento che si occupa della sicurezza interna e che gestisce la risposta della sanità pubblica ai disastri.

In poche righe questo appunto ha raggiunto il duplice scopo di sottolineare sia la crisi crescente alla Casa Bianca, sia tutti gli sforzi dei funzionari governativi per bloccare le informazioni, visto che l’immagine che Trump vuole proiettare all’esterno è quella di una normalità che ha gagliardamente sconfitto un virus non poi così malefico.

«Di questa malattia si guarisce», ha detto Trump, che non ne è ancora guarito, ma che ha comunque deciso di andare a lavorare nello Studio ovale anziché nel suo appartamento dove dovrebbe stare in isolamento, visto che è infettivo.

Anche sul suo essere contagioso il presidente non concorda con i medici e in un’intervista a Fox News ha dichiarato che, visto che si sente benissimo, è certo di non essere contagioso ed ha addossato la colpa della sua malattia alle famiglie dei militari e delle forze dell’ordine: queste persone agli eventi vogliono abbracciarlo e lui non può dire di no.

In questo clima di negazione anche dell’evidenza più eclatante, non sorprende la reazione bizzosa di Trump all’annuncio della Commissione per i dibattiti elettorali di tenere da remoto il prossimo dibattito, previsto per il 15 ottobre. «Non perdo il mio tempo, non faccio dibattiti online, quel giorno farò un comizio», ha detto Trump sempre a Fox news.

Poche ore dopo il comitato per la campagna elettorale di Trump ha proposto di far slittare i rimanenti due dibattiti i di una settimana per farli di persona, sottolineando che la proposta della Commissione era chiaramente dettata dalla volontà di favorire Biden, non dalla necessità di Trump di restare in isolamento.

La positività di Trump al tampone per la Covid-19 non ha fatto altro che esacerbare una tensione già abbastanza alta, sulla quale il presidente soffia da mesi. Gli agenti dell’Fbi hanno sventato uno straordinario complotto per rapire uno dei nemici di Trump, la governatrice democratica del Michigan, Gretchen Whitmer.

Il piano era più che articolato, aveva richiesto mesi di pianificazione. Erano state fatte persino delle prove per rapire Whitmer nella sua casa di vacanza. Un tribunale federale ha già accusato sei uomini che sembrano gravitare nell’orbita del suprematismo bianco attivo online.

«Tutti noi nel Michigan possiamo essere in disaccordo sulla politica – ha detto ai giornalisti il procuratore di Detroit Matthew Schneider – ma questi disaccordi non dovrebbero mai e poi mai equivalere a violenza. La violenza è arrivata oggi».

Stando all’Fbi i miliziani arrestati parlavano dell’omicidio dei «tiranni» e della «presa di un governatore in carica». Il gruppo aveva deciso di voler aumentare il numero dei partecipanti per portare a compimento il piano, così hanno cominciato a parlarne con altri.

La natura del caso è «senza precedenti», ha detto il colonnello della polizia del Michigan Joe Gasper in conferenza stampa: «Invia un’immagine molto vivida del periodo di divisioni e battaglie in tutta la nazione».