3 – Il vecchio luminoso
Viveva e vive, al quarto piano della scala a, un uomo curvo.
Incrociandoci nel cortile condominiale labicano ci siamo sempre scambiati un saluto, da parte sua appena sussurrato dalle labbra introverse e molto accompagnato dagli occhi acquosi. L’altro giorno ho scoperto chi diavolo sia stato quest’uomo secco – grazie a una sua video-intervista: http://video.repubblica.it/vaticano/bruno-baratti-il-restauratore-della-sistina-cosi-abbiamo-cambiato-la-storia-dell-arte/245401/245485?ref=HRESS-1
Diamo la parola al vecchio ossimorico.

«Come è capitato alla cappella Sistina, in questo lavoro?» «Bella domanda. Sono entrato ai Musei Vaticani come custode. Nel Sessantotto. Dopo due anni che stavo lì sono andato dal direttore e gli ho detto che vorrei cambiar posto perché la vita del custode non faceva per me, e ho avuto il coraggio di dire se mi mandava giù al laboratorio di restauro a fare il ragazzo di bottega. Ha accondisceso».

«Quant’è durato?» «Dal 1980 al 1994. Quattordici anni». «Senta, qual è la sensazione di lavorare tutti i giorni ad uno dei capolavori dell’arte?» «Beh, il senso dell’incoscienza ce l’avevo. Si lavorava tranquillamente, senza nessun affanno». «Voi avete lasciato un pezzo com’era prima, vero?» «No, diversi pezzi…» «Perché li avete lasciati?” “Per far capire com’era prima del restauro». «Molti storici d’arte pensavano che non andasse fatto questo restauro». «Pensavano che Michelangelo fosse un pittore tenebroso, cosa che non era assolutamente vero».

«Michelangelo è stato anche per voi un impegno fisico». «Accidenti… Qualcuno ne paga ancora le conseguenze per il collo. A lavora’ a testa in su…» Ecco, ho immaginato per anni che la schiena curva del vecchio vicino derivasse da un sonnolento lavoro a testa in giù, da impiegato. Era invece un eccitante lavoro a testa in su, da restauratore del paradiso e dell’inferno. «Lei si considera un uomo fortunato ad aver fatto questo lavoro?» «Se dico di no il naso mi arriva fino a Civitavecchia».

Avevano dunque torto il cineasta e l’evangelista: non tutti gli uomini Prefer Blondes (Howard Hawhs 1953) «preferiscono le bionde» alle brune, e «mallon tò skotos e tò fos» (Gv 3, 19) «le tenebre alla luce».

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