C’erano anche i frontmen Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista alla conferenza stampa convocata ieri a Montecitorio a proposito dell’inchiesta della trasmissione Report su Eni e Pd. I cronisti erano stati avvisati: i grillini avrebbero risposto a domande sul pasticcio delle liste M5S a Genova soltanto dopo, a margine dell’incontro. Soltanto che i due parlamentari hanno fatto scena muta, limitandosi ad evitare i microfoni. La matassa genovese, insomma, continua a creare imbarazzi e incertezze. Ieri ha parlato la candidata riammessa dal tribunale, Marika Cassimatis: ha detto di considerarsi ancora l’aspirante sindaco del Movimento 5 Stelle.

Lorenzo Borrè è il legale di Cassimatis, si è occupato in passato (con successo) di altri ricorsi da parte di grillini. Descrive una situazione tutt’altro che lineare. «Cassimatis è l’unica e legittima candidata alle prossime elezioni» ha detto Borré all’AdnKronos. Grillo aveva scritto sul blog: «Cassimatis è stata sospesa e la votazione del 14 marzo è stata annullata, pertanto la stessa non è né sarà candidata». Borrè non la pensa affatto così, a cominciare dalla relazione tra sospensione ed esclusione dalle liste: «Leggendo e rileggendo il regolamento per le candidature alle comunali, il requisito dell’iscrizione al M5S non è prescritto: la circostanza dovrebbe essere quindi irrilevante», dice il legale, che ha seguito numerosi casi di epurazione poi rivelatisi illegittimi. Ecco perché alza la voce proprio su questo punto: «Grillo dice il contrario dell’ordinanza – sottolinea ancora Borrè – E se la mia assistita risultasse per assurdo non candidabile in quanto sospesa, e poi questa sospensione si rivelasse illegittima, il danno provocato a Cassimatis sarebbe inestimabile». «Stiamo valutando se sia necessario fare subito il ricorso o più avanti – continua – Se, come ritengo, l’iscrizione non è requisito essenziale possiamo aspettare, se emergesse che è indispensabile lo si farebbe subito. Dovrebbero indicarmi dov’è scritto nel regolamento che per candidarsi è necessario essere iscritti o non sospesi».

L’obiettivo minimo, per Grillo e i suoi, pare essere quello di saltare un turno e non concedere a nessuno l’uso del brand pentastellato.

A proposito di liste, arriva una notizia in qualche misura attesa: il consigliere uscente Paolo Putti si candiderà di nuovo a sindaco. Cinque anni fa era sostenuto dal M5S, che ha abbandonato assieme a due colleghi tre mesi fa dando vita al gruppo «Effetto Genova», che fin dal nome fa riferimento alla proposta di federazione di liste civiche del sindaco di Parma Pizzarotti, altro transfugo eccellente. La sua lista dovrebbe chiamarsi «Adesso Genova» e ospitare esponenti della sinistra ma non avrà simboli di partito. Putti nelle settimane scorse non aveva chiuso la porta a Cassimatis e ai suoi, invitandoli a partecipare alla pari con gli altri soggetti della coalizione che lo sostiene.