L’ammiccamento all’epocale canzone di Lucio Battisti con cambio di vocale finale (amico/a) suona più come un pretesto. Anche se gli assiomi «filosofici» da cui parte Giovanni Veronesi per il nuovo film (abbiamo visto pochi mesi fa la sua storia italiana formato «uomo comune» in L’ultima ruota del carro) con cast stellare (Casta, Ludovini, Solarino, Giannini, la simpaticissima Monica Scattini, e l’indiscusso protagonista Fabio De Luigi) andrebbero bene per una qualsiasi canzonetta tardo sanremese.

Numero uno: le donne sono tutte stronze. Numero due: gli uomini sono anche loro tutti stronzi seppure per reazione (alla stronzaggine delle donne). Numero tre: per mantenere saldo il proprio potere seduttivo (vale sempre per il femminile, che tutti i mali vengono da lì) è sempre bene non concedersi mai.

È questo il succo della condizione (amara) di Francesco (De Luigi) avvocato idealista, ecologista, consigliere comunale a Lecce – «uno stimato professionista» si definisce da sé – perdutamente innamorato di Claudia (Casta), esuberante fanciulla francese. E come dargli torto? Lei è bella, incasinata, perciò ancora più irresistibile, con sorella fashion-tossica (Solarino) arrabbiata col mondo. Claudia invece è solare (sono figlie di madri diverse), ha l’innamoramento facile, e storie con tanti (tutti?) tranne che con l’avvocato. Perciò il nostro professionista si è rassegnato (!) a accettare l’amicizia. Lui è il mio migliore amico esulta lei con la bocca a forma di cuore, e in effetti il nostro è sempre pronto a correre a ogni suo richiamo; pronto a sposarla con la guardia forestale appena conosciuta (Giannini) che si rivelerà di mano pesante, pronto a scortarla a casa recuperare le sue cose, pronto a ospitarla nel suo bell’appartamento con terrazza. Con lei divide giornate e serate, birre e corse scatenate, lotte e abbracci intensi. Che poi lui mentre era sposata si fosse pure innamorato (un po’) è una accidentale parentesi. E la sera che annunciano agli amici la decisione di vivere insieme ovviamente ricompare Claudia bisognosa e in lacrime, e tanto basta a Francesco per mollare la fidanzata (Ludovini) nel mezzo della festa mentendogli poi in modo nauseante. (stronzaggine maschile). Ma tocca capirlo: opporsi al fantasma di una vita è impresa disperata, solo che quando prova a baciarla, Claudia scappa via …

Quanto potrà reggere il nostro eroe? Nell’attesa interroga le stelle insieme all’amica chiromante (Scattini), di fronte al mare d’incanto pugliese – con l’Apulia Film Commission sempre più product placement.

Ma lo vedi che è pazzo di te? sentenzia a Claudia la sorella «cattiva» E Claudia: macché siamo amici, possibile che non riesci pensare le relazioni in altro modo. Lei non lo sappiamo, Veronesi di certo no. Difatti la soluzione, l’unica possibile, sarà mettere fuori – e per sempre – dalla sua vita la «migliore amica». Perchè l’amicizia uomo/donna non esiste (a meno forse che l’amico sia gay ), se si dichiara è un’ambiguità che serve a nascondere l’ opportunismo (femminile, per carità, altrochè quote rosa), e l’unica via «liberatoria» (per il maschio almeno, siamo dentro al suo il punto di vista) è (sono due ma fa lo stesso): coppia, famiglia. Ovviamente.

Sette anni dopo il nostro ha una moglie (noiosa), una figlietta saccente, un figlietto in fasce. E barba triste e pancia da pantofole e tivvù. Mentre lei, il Grande Amore gli passa accanto, lui dorme senza vederla, senza sentire la mano delicata che lo sfiora «tra le nuvole», bellissima e impossibile (sempre), con lacrime di rimpianto. Ma da ridere a questo punto c’è davvero poco.