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Il tour della coesistenza uomo-orso

Il tour della coesistenza uomo-orso

Wwf Per dimostrare che la convivenza tra uomo e fauna selvatica, anche se non è sempre facile, è possibile, si portano avanti le attività estive della Campagna Orso 2x50 che punta a raddoppiare la popolazione di questa specie sull’Appennino centrale entro il 2050

Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 1 agosto 2024

«Questa mattina è stata data esecuzione al decreto firmato ieri dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento». Con queste parole, martedì scorso la Provincia ha comunicato l’uccisione dell’orsa che poche settimane fa era venuta a contatto con un turista francese, aggredendolo.

L’abbattimento dell’orsa è un atto grave anche per le conseguenze che avrà per i suoi tre cuccioli perché, nonostante vi siano precedenti di orsi della stessa età sopravvissuti senza madre, ora la loro vita sarà più a rischio. Peraltro, l’aver agito in tempi così rapidi manifesta la convinzione della stessa Provincia che i provvedimenti per l’abbattimento presentano alcune illegittimità tanto da essere stati sempre bocciati dalla giustizia amministrativa.

Dopo la Federazione Nazionale dei Veterinari che ha manifestato un “forte disaccordo” su questo approccio verso gli orsi problematici, anche il Ministro Pichetto Fratin ha finalmente preso le distanze da Fugatti: «Come ministro dell’ambiente», ha dichiarato, «ribadisco con forza che la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto». Se l’obiettivo è una popolazione vitale di orso bruno sulle Alpi, in coesistenza con l’uomo, è necessaria un’espansione della popolazione anche in altre aree alpine idonee, prevenendo e riducendo i conflitti uomo-orso e favorendo un approccio positivo delle comunità locali verso la specie, tramite la diffusione di corrette informazioni.

È tempo di applicare tutti gli strumenti e le strategie per prevenire i potenziali contrasti. Ed è proprio questo che il Wwf prova a fare in questi giorni in Abruzzo, nei territori dove vivono gli ultimi orsi bruni marsicani: per dimostrare che la convivenza tra uomo e fauna selvatica, anche se non è sempre facile, è possibile, si portano avanti le attività estive della Campagna Orso 2×50 che punta a raddoppiare la popolazione di questa specie sull’Appennino centrale entro il 2050.

Ad Anversa degli Abruzzi, nell’Oasi Wwf Riserva Naturale Regionale «Gole del Sagittario», si sono da poco conclusi i primi due campi per famiglie per la tutela dell’orso: una vacanza particolare durante la quale i campisti partecipano a monitoraggi e raccolta dei segni di presenza, incontrano allevatori, conoscono le tecniche adottate per limitare i danni, visitano alcuni dei luoghi naturalistici più belli del nostro Paese. E per tutta la prima settimana di agosto il Wwf sarà impegnato anche in un’altra tipologia di campo di volontariato, questa volta rivolto ai giovani: il Tour della Coesistenza Uomo-Orso nel Parco Nazionale della Maiella, attività svolta nell’ambito del progetto europeo Life Arcprom «Bentornato orso gentile».

In questo caso, le attività principali saranno comunicazione sensibilizzazione, fondamentali per migliorare la coesistenza tra uomo e orso. I giovani volontari provenienti da tutta Italia incontreranno le comunità locali e i turisti, distribuiranno materiale informativo, organizzeranno laboratori per bambini e soprattutto saranno nelle piazze dei paesi per incontrare le persone, confrontarsi, rispondere a domande e richieste.

Anche in Abruzzo i problemi sono tanti: poco meno di un anno fa è stata uccisa l’Orsa Amarena – il responsabile è attualmente sotto processo – e non sono pochi gli episodi di bracconaggio. Ma questo per i volontari e gli operatori del Wwf è solo uno stimolo a impegnarsi sempre di più.

* Responsabile Affari Legali e Istituzionali Wwf Italia

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