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Ottanta ospiti e oltre trecentocinquanta appuntamenti si stanno sparpagliando per la Sardegna, seminando qua e là frammenti di «coraggio». È questo, infatti, il tema scelto – gli intrepidi eroi e le eroine senza macchia né paura – dal festival di letteratura per ragazzi Tuttestorie che, partendo da Cagliari, coinvolgerà diversi comuni (da Carbonia a Villaspeciosa) fino al 20 ottobre. Una kermesse, giunta ormai alla sua undicesima edizione, nata da un’idea delle libraie Cristina e Manuela Fiori, Claudia Urgu, progettato in collaborazione con Bruno Tognolini e che vede alla sua presidenza David Grossman.

Quest’anno, la mostra del festival (visitabile all’Exma fino al 28 ottobre) propone un focus su Roald Dahl – creatore di personaggi indimenticabili come Matilde o Willie Wonka – e il suo centenario. Ma tra laboratori e incontri con il pubblico, sono sbarcati sull’isola molti scrittori amatissimi dai piccoli lettori. Fra questi, si segnalano Philip Ardagh, ma anche l’illustratrice Jutta Bauer, celebre per la sua Regina a colori, e l’autore/disegnatore tedesco Torben Kuhlmann, il cui topo astronauta svolazza per i cieli da vario tempo, incantando intere generazioni. Cinquant’anni dopo la prima impronta lasciata sulla luna, Kuhlmann è alle prese con una star dell’immaginario come Armstrong, cui dedica in omaggio l’albo in uscita per Orecchio Acerbo (pp.124, euro 19,50 ).

«Avere un topo come protagonista dei miei libri è stata una decisione che ho preso molto presto. La prima idea l’ho avuta con Lindbergh, che scaturiva da un gioco di parole che ruotano intorno ai due termini, topo e pipistrello – spiega l’illustratore – Un topo scopre dei pipistrelli nelle fogne e li usa come fonte di ispirazione per imparare a volare. Per raggiungere il suo obiettivo, ha bisogno di tutto il suo ingegno. All’inizio, si incolla una coppia di ali, ma è necessario inventare una macchina più raffinata…Il fatto che sia un topo è importante perché è un animale che ruba le cose. Ma non è il formaggio ciò che cerca il piccolo roditore. Utilizza in realtà ogni tipo di materiale degli umani – come gli ingranaggi degli orologi – per costruire i suoi dispositivi».

Per Torben Kuhlmann, la conquista dello spazio è un tema ricorrente. « Sono sempre stato affascinato dai grandi inventori – confessa – È magico poter immaginare qualcuno che costruisce il primo aereo nel suo garage. Quando ero un bambino, ho cercato di farlo anch’io, con ciò che trovavo intorno a me. La storia dell’aviazione, in fondo, non è altro che una meravigliosa espressione di questa capacità inventiva».

Nell’ultimo libro, si parla di Armstrong, il primo terrestre che mise piede sulla luna. Un atterraggio a cui l’autore non poté assistere in diretta, guardandolo in tv, data la sua giovane età. Cosa può raccontare oggi quella storia di scienza e fantascienza? «Sì, non ero in giro quando il primo essere umano ha camminato sulla superficie della luna. Ma sono cresciuto, grazie anche a quell’evento, in un mondo pieno di satelliti, sonde e navette spaziali. Lo sbarco sulla Luna è la testimonianza di uno spirito umano che lavora sodo per archiviare l’impossibile. È stato piuttosto facile narrare la storia di un topo che mira a fare lo stesso. Quel che ho voluto comunicare è che bisogna puntare in alto e non arrendersi…».