Amedeo Verniani come Mingus, come Ellington. Chiariamo. Non è che si vuole mettere questo contrabbassista-compositore, soprattutto compositore e leader, al livello di quei giganti. Non ancora, perlomeno. Ma si vuol dire che Verniani ha come quei due la capacità di far esprimere al meglio dei loro talenti i partner che suonano con lui. Lo si capisce bene all’ascolto del cd d’esordio del trentenne musicista toscano: Due, registrato per Fonterossa Records. Emanuele Parrini al violino lo si può godere già nel primo assolo del primo brano, frizzante, inventivo, spregiudicato, radicale. Tony Cattano al trombone è da anni un asso probabilmente non riconosciuto abbastanza. E in tutto il cd la sua sapiente pronuncia di linee sonore profonde e gioiose è fonte di un piacere intenso. Scoprire l’arte pianistica tentata dall’avant-garde di Joseph Nowell è una gran bella cosa. Ma su tutto c’è la singolarità della scrittura e delle conduzioni del leader. Amante di un asciutto e lirico razionalismo. Il suo modello? Franz Kafka.