Si è spento domenica sera a 84 anni, per le complicanze di una polmonite, Lorin Maazel, protagonista della scena musicale del XX secolo. Era a casa sua in Virginia, nel pieno dei preparativi per l’annuale festival di Castleton. Nato in Francia da una famiglia statunitense di religione ebraica e origini russe, è stato un enfant prodige.

A cinque anni ha iniziato a studiare violino, a sette direzione d’orchestra. Nel 1941, a 11 anni, è stato invitato da Arturo Toscanini a dirigere la NBC Symphony Orchestra; l’anno dopo la New York Philharmonic. Indelebili le parole pronunciate dal Maestro italiano dopo averlo ascoltato: «God bless you». Nel giro di tre anni ha diretto le più importanti orchestre americane. All’università di Pittsburgh ha studiato lingue, matematica e filosofia, mentre era impegnato come violinista nella Pittsburgh Symphony Orchestra e organizzava l’attività del Fine Arts Quartet.
Nel 1951 è venuto in Italia grazie a una borsa di studio per approfondire la conoscenza della musica barocca. Due anni dopo ha esordito in Europa dirigendo l’orchestra del Teatro Massimo di Catania. Da qui in poi la sua carriera è stata un crescendo inarrestabile. Nel 1960 è stato il più giovane (e il primo americano) a dirigere nel tempio wagneriano di Bayreuth (Lohengrin, Götterdämmerunge Siegfried).

Nel 1962 ha debuttato al Metropolitan di New York (Don Giovanni), nel 1964 al Wiener Staatsoper (Fidelio). Dal 1964 al 1975 è stato direttore della Deutsches Symphonie Orchester di Berlino; dal 1972 al 1982 della Cleveland Orchestra, succedendo a George Szell e realizzando fondamentali incisioni discografiche delle opere di George Gershwin: celeberrima la prima completa di Porgy and Bess, con un cast interamente afro-americano, che gli è valsa un Grammy Award.

Tra i suoi tanti incarichi: la direzione artistica della Deutsches Opera di Berlino, la direzione musicale della Rundfunk-Sinfonieorchester ancora di Berlino, della New York Philarmonic e dell’Orchestre National de France. Enorme popolarità gli è arrivata nel 1980, quando è subentrato per alcuni anni a Willi Boskovsky nella conduzione del tradizionale Concerto di Capodanno a Vienna. Ha ricevuto dieci Grand Prix du Disque e, tra le numerose onorificenze, la Legion d’Onore francese e il titolo di Ambasciatore di Buona Volontà dell’Onu.

È stato attivo anche come compositore: ricordiamo l’opera teatrale 1984, ispirata all’omonimo romanzo di George Orwell e rappresentata per la prima volta al Covent Garden di Londra nel 2005. Ha realizzato più di 300 incisioni discografiche, inclusi i monumentali cicli completi di Beethoven, Brahms, Mahler, Sibelius, Rachmaninov, Cajkovskij. Frequenti le sue collaborazioni con il cinema: ricordiamo i film-opera Don Giovanni di Losey, Carmen di Francesco Rosi e Otello di Franco Zeffirelli.

Solo un aneddoto per immortalare la sua energia instancabile: ha diretto in una sola giornata tutte le nove Sinfonie di Beethoven alternando tre diverse orchestre!