I libri (e le foto) ci portano dalla Haiti post-terremoto alla New York dei jazzisti, dalla Big Apple all’isola rivoluzionaria. Haiti fu infatti la prima nazione a liberarsi dalla schiavitù nel 1804, con un possente movimento. Il sisma del gennaio 2010 ha infierito su uno dei più poveri stati del mondo ma «girando per Port Au Prince – ha scritto il fotografo Pino Ninfa – (…) ci si imbatte in una miseria che non si riesce a compatire, ma che al contrario sembra esprimere una precisa identità nell’affermare che, malgrado tutto, si va avanti».

Il volume Haiti. Ricostruire la speranza (pp.107 di grande formato, MFD&) si apre con il centro scolastico Enam, gestito dai Salesiani, che era stato quasi raso al suolo (più di 200 gli studenti morti) e che nel 2014 ha ripreso a funzionare grazie al contributo di Ong italiane (in particolare Istituto Progetto Sud e Fondazione Prosolidar). Ninfa con i suoi scatti in bianco e nero restituisce e carica di significato i luoghi, i volti, gli sguardi di chi crede nel riscatto. Girando per Port Au Prince e per l’agglomerato di baracche Citè Soleil il fotografo incontra ancora danzatori, sarti, devoti del wudu, donne, giovani e bambini, ripresi con foto toccanti ed intense quanto «lontane dall’idea di spettacolarizzare il disagio, bensì rivolte a cercare una linea dove speranza e ricostruzione si incontrino» (p.5).

New York ed il jazz sono i fulcri della poetica fotografica di Jimmy Katz (che Pino Ninfa invitò lo scorso anno a Genova, in occasione della sua esposizione-libro Jazz Gigs.
Jazz Katz si intitola la mostra che il fotografo newyorkese ha in corso a Padova (30/10-30/12, scuderie di palazzo Moroni, nell’ambito del Padova Jazz Festival), già trasformata in catalogo: Jazz Katz. The Sound of New York (pp. 79, Tipografia Veneta). Dopo una breve introduzione dell’autore, si allineano 71 scatti che vanno dal 1991 (il batterista Arthur Taylor) al 2014 (Cecile McLorin Salvant, Miguel Zenon, Christian McBride, Mark Turner, Chris Potter). Gli artisti sono ritratti nel loro rapporto con New York, in particolare nei locali (dal Birdland allo Smalls Jazz Club), durante le «recording session», nelle vie e negli scorci della città (da Time Square a Spanish Harlem), nelle proprie case (con Jarrett nella sua residenza nel New Jersey o Dave Brubeck nel Connecticut). Sono ritratti interni/esterni, che illuminano il musicista come i luoghi in cui vive con la sua arte; indimenticabili quelli di Brad Mehldau, David S.Ware ed Andrew Hill, folgorante lo scatto in casa di Ornette Coleman alla festa per il suo 80° compleanno, con Ornette che suona insieme a Patti Smith.

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