La prima pagina del Sun di sabato sembra la copertina di una fanzina punk in pieno 1977, roba da far sghignazzare nella tomba Malcom McLaren. Ritrae l’attuale capo di stato britannico, Elisabetta II Windsor, regina del Regno unito di Gran Bretagna – ma da noi meglio nota come «la regina d’Inghilterra» – che all’età di sette anni fa il saluto nazista.

Titolone: Their Royal Heilnesses, le loro altezze reali, dove si gioca sull’assonanza fra high e heil.

 

Sono anche delle perfette immagini da cinegiornale che nessun cinegiornale avrebbe mai mostrato. Un flash back privato e iperconfidenziale che riemerge da ottant’anni di profondità – era il circa 1934 – a incrinare l’immagine dell’unica famiglia reale ancora capace di titillare il voyeurismo sociale della post-borghesia globale, e di foraggiarne i rotocalchi. Oltre che riaprire la frettolosamente archiviata questione storiografica della «sorprendente» sintonia reciproca fra certe case regnanti europee e il nazifascismo.

Il clip, una manciata di secondi nella grana bianca e nera della pellicola d’epoca, mostra la regina Elisabetta, una bimba con indosso un kilt, e sua sorella Margaret, allora di tre anni, e la regina madre, the queen mum, amatissima vegliarda morta ultracentenaria tempo fa con l’immancabile cane fedele. Al loro fianco Edoardo VIII, l’allora principe di Galles e fratello maggiore di Albert, il padre di Elisabetta, che gli succederà al trono come George VI.

Sotto la cura amorevole dello zietto, tutte e tre si esercitano a tendere le aristocratiche braccia, esattamente com’erano soliti fare i volenterosi sostenitori di Hitler. È un momento rubato d’intimità familiare, in cui pare d’udire divertite voci adulte e gridolini infantili mentre, tra le verdi geometrie dei giardini del maniero scozzese di Balmoral, la dimora estiva dei Windsor, si gioca tutti insieme ai piccoli grandi nazi. Ma anche uno in cui la storia irrompe nel privato.

Come sia finito nelle grinfie del Sun non è chiaro, ma proviene dall’archivio della famiglia.

L’ufficio stampa di Buckingham Palace, si è affrettato a emettere un comunicato che, sorprendentemente, deplora l’iniziativa. In sostanza: la regina e la famiglia reale non hanno proprio nulla da farsi insegnare quanto a antifascismo, lei era una bambina, all’epoca era un diffuso gesto di scherno a Hitler.

Il Sun ha invece difeso l’iniziativa con la motivazione che è di rilevanza nazionale sapere cosa succedeva nel periodo antecedente allo scoppio seconda guerra mondiale.

Il video riattizza i soliti miasmi imbarazzanti attorno a Edward VIII, che è sempre stato accusato – non esattamente a vanvera – di filonazismo.