Ognuno ha il suo Donbass. Per Erdogan e la Turchia – pilastro della Nato dal 1952 – si chiamano Rojava siriano e Kurdistan iracheno, dove il Sultano ha stabilmente insediato le truppe e occupato il territorio di altri Stati senza che nessuno osi alzare neppure il sopracciglio. È lui a decidere, con la nostra complicità, chi siamo noi, che cosa è davvero la Nato e soprattutto anche il destino dei curdi, siriani e iracheni, da scambiare sul tavolo del negoziato per l’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza atlantica. Paesi che la Turchia accusa di essere complici di “terroristi”. Gli Usa,...