«Il carbone continuerà a svolgere un ruolo significativo nella produzione nazionale di energia elettrica poiché il paese dispone di grandi riserve». Il ministro dell’Energia sudafricano, Gwede Mantashe, nel presentare il nuovo piano energetico (Piano per le risorse integrate, Irp) varato ieri dal governo per il prossimo decennio, ha messo davanti a tutto la necessità di stimolare la produzione interna. In qualche modo “spalleggiato” dal terzo giorno di black out dovuti ai tagli di potenza operati dalla compagnia statale Eskom, travolta da scandali e debiti.

Ma niente paura, «i nuovi investimenti saranno diretti verso tecnologie del carbone più efficienti, la gassificazione sotterranea del carbone e lo sviluppo della cattura e dello stoccaggio per continuare a utilizzare le risorse in modo responsabile per l’ambiente». Nel «mix energetico diversificato» annunciato ieri dal ministro è previsto anche il potenziamento del settore delle rinnovabili.

Senza però esagerare. Il carbone continuerà a coprire il 59% del fabbisogno energetico sudafricano.