Nessuno scossone, ma qualche sorpresa c’è stata. A Bologna il sindaco Virginio Merola guida la coalizione di centro sinistra nella competizione elettorale e al secondo turno la destra o il movimento 5 stelle, si vedrà chi delle due forze, dovranno fare i salti mortali per strappare al Pd la poltrona di primo cittadino. Il sogno, per la candidata della Lega Nord Lucia Borgonzoni e per quello dei 5 stelle Massimo Bugani, resta il ribaltone del 1999, con il civico di centro destra Guazzaloca che sfilò al secondo turno il governo di Bologna agli ex comunisti. Ma Borgonzoni e Bugani non sono Guazzaloca, e difficilmente riusciranno in due settimane a raccogliere la massa dei consensi necessari per rendere possibile la missione impossibile. Il primo dato certo è però quello dell’affluenza al voto, che sotto le Due Torri si ferma al 59,71%, un soffio sotto al 60. Rispetto al 72% di 5 anni fa un crollo importante. Il sindaco Merola si era augurato almeno un 65. A perderci in molti, e tra questi sopratutto il Partito democratico e lo stesso Merola, dalle prime proiezioni abbondantemente sotto la soglia del 50% poi uno dei voti. Il ballottaggio è sicuro. E dire che pochi giorni fa Merola ci sperava, e così il suo partito forte di sondaggi che – se saranno confermate le proiezioni della notte – hanno decisamente sovrastimato il risultato del centrosinistra.

Dietro al Pd, che si è presentato alleato a due liste civiche di centro, ai socialisti e alla lista dei prodiani ed ex Sel dell’assessore Amelia Frascaroli, c’è il centro destra e i 5 stelle. I grillini di Massimo Bugani, uomo forte del movimento in Emilia è vicinissimo allo staff della Casaleggio, sperano senza di andare al secondo al turno e affrontare così Merola. «Per noi sarebbe un colpaccio – dice a taccuini chiusi un pentastellato – Finire dietro il centro destra per pochi centinaia di voti ci farebbe mangiare le mani, speriamo vada altrimenti». Quel che è certo è che a Bologna il movimento pentastellato non si ritroverà in nessun luogo pubblico per la lunga notte del voto, una scelta che la dice lunga su una campagna elettorale che per i 5 stelle di Bologna non ha mai ingranato davvero. «Cosa fanno i miei? Non lo so, io starò a casa e poi andrò a dormire», dice un candidato al consiglio comunale. Eppure, nonostante tutto, i Grillini se la giocheranno fino all’ultimo con la destra.

A puntare al ballottaggio anche la Lega che, sfida nella sfida, vuole riconfermare la supremazia cittadina su Forza Italia. L’obiettivo di Lucia Borgonzoni, candidata del Carroccio scelta direttamente dallo stesso Salvini, è quello di ribaltare i rapporti di forza del 2011, quando il PdL poteva contare sul 16% dei voti e la Lega il 10%.

Infine c’è la «Coalizione civica» di Federico Martelloni, rete di forze che ha messo assieme centri sociali, Sinistra Italiana e movimenti dell’acqua e della scuola pubblica. Oltre ad ex grillini sbattuto fuori dal Movimento durante le tante epurazioni degli ultimi anni. Sicuramente Coalizione civica farà bene nel quartiere Santo Stefano, dove la destra è storicamente fortissima, ma anche dove ha sede il centro sociale occupato Làbas che si è buttato nella competizione elettorale anima e corpo. L’obiettivo dichiarato è il risultato a doppia cifra. Per la lista raccolta attorno al giuslavorista Martelloni un 10% sarebbe un successo importante, considerando anche la conferenza della lista di Frascaroli.

Tutta da monitorare invece la performance dell’ex leghista Manes Bernardini, che guida una lista civica appoggiata da Udc e Ncd. Bernardini deve sperare nel ballottaggio per fare pesare al massimo i suoi voto, magari spostandoli sul Pd del sindaco Merola. Voti che saranno tanto più necessari se al secondo turno andranno i grillini di Bugani, che infatti ripetono: «Siamo gli unici a poter strappare Bologna al sindaco Merola». A giudicare dalle primi dati il testa a testa tra Lega e M5s sarà lungo e combattuto.