Migranti banditi in tutti i sensi in Gran Bretagna. Oggi Sunak & Co. presentano un disegno di legge per fermare il flusso degli sbarchi a sud del paese. L’obiettivo è allontanare per sempre i clandestini dalla Gran Bretagna e togliergli il diritto di richiedere asilo. È l’imperativo propagandistico con cui il premier cerca di riprendere fiato politico. Lui e la ministra degli Interni Suella Braverman lanceranno la nuova legislazione sull’immigrazione clandestina – che non si prevede incontrerà un’opposizione laburista degna di questo nome – con la quale intendono resuscitare le proprie chance di riconferma alla prossime elezioni politiche facendo leva sulla demagogia più vecchia del mondo, quella della paura degli Altri.

«STOP THE BOATS», fermare le barche a tutti i costi insomma, anche prendendo provvedimenti disumani(tari). Gli sbarchi tolgano infatti il sonno ai britannici: secondo un recente sondaggio, quello dell’immigrazione clandestina è la terza loro preoccupazione principale dopo l’economia sputacchiante e le ambasce della sanità pubblica. La loro eliminazione fa parte delle promesse elettoralistiche di Sunak, da lui annunciate appena subentrato a Liz Truss, lo scorso dicembre. Chi entra – approda ancora vivo – illegalmente nel paese dalla costa meridionale del Kent e dintorni si vedrà dunque privato del diritto di chiedere asilo anche se proviene da persecuzioni, guerre e violenza, come accertato per i due terzi dei 45mila migranti arrivati negli ultimi tempi nel paese; non potrà toccare le sacre sponde britanniche per almeno dieci anni e rischia di essere spedito a 10mila chilometri di distanza a Kigali, in Ruanda, secondo lo strampalato quanto odioso e impraticabile provvedimento varato da questo governo nella persona della predecessora di Braverman, Priti Patel.

IL PROGRAMMA DI DEPORTAZIONE in Ruanda, presentato la scorsa estate, è attualmente congelato per la ridda di appelli e proteste umanitarie in vari tribunali, ma c’è da star sicuri che per fermare l’ “invasione” – un esempio delle scelte lessicali di Braverman, al cui confronto la già generosamente xenofoba Patel sembra Simone Weil – questo governo è pronto a tutto, anche a diventare un paria dei diritti umani.

Il provvedimento rischia inoltre di penalizzare proprio quei migranti che dopo aver collaborato – inutilmente – alla forza occupante angloamericana in Afghanistan malamente sconfitta dai Talebani, dopo il disastroso cut and run di quest’ultima, si vedono criminalizzare per essere fuggiti dal loro martoriato paese cercando, appunto, asilo presso i loro mancati liberatori.

QUANTO AL RAPPORTO CON L’UE, la Gran Bretagna post Brexit non può più rispedire i malcapitati al paese europeo di provenienza, la Francia nella stragrande maggioranza dei casi: anche per questo, l’ex banchiere Sunak è in procinto di incontrare l’ex banchiere Macron già questo venerdì nella speranza di un entente cordiale che travalichi lo scaricabarile tra i due paesi sulla questione.

L’offensiva per placare le destre – quelle moderate come quelle scalmanate – era stata annunciata già domenica quando su due pregiati fogli nazionali, il Daily Mail e il Sun (ambedue nella versione domenicale) Sunak e Braverman avevano rilasciato due lunghe interviste in cui squadernavano l’intento. Sunak è in fase ascendente dopo aver assestato un colpo alla nemesi Johnson e in recupero del distacco di venti punti che ha dal Labour d’impresa e di governo targato Starmer.

IL SOAVE RISHI SUSSURRA dunque all’Ue – l’accordo sul protocollo nordirlandese denominato New Windsor Framework – mentre con gli sciagurati che annegano sulla scia dei traghetti Calais-Dover fa la voce grossa.

Nel primo caso sembra riuscito a togliersi dal collo il fiato euroscettico di Johnson – che sembra finalmente avviato verso un sacrosanto oblio se non peggio – nel secondo blandisce un’opinione pubblica sobillata dal linguaggio di Braverman: nell’ultimo periodo le proteste anti-migranti sono aumentate esponenzialmente e lo scorso 10 febbraio un’orda di energumeni ha assalito un albergo vicino Liverpool dove erano alloggiati alcuni rifugiati, con quindici arresti.

Naturalmente, neanche quest’ennesimo calpestare la dignità umana servirà a nulla: sono tredici anni che i Tory promettono di ridurre l’immigrazione senza riuscirci.