Gli è arrivata addosso una valanga di insulti sul web mentre pezzi del consiglio comunale, anche all’interno della maggioranza che lo sostiene, gli hanno promesso battaglia solo per avere dato la disponibilità ad accogliere i migranti che stanno sbarcando in massa nelle coste della Sicilia: ma Giovanni Formica, sindaco di Milazzo (Me), non fa una piega.

«Sono un uomo di sinistra, compio atti che rispecchiano i miei valori di uomo e di politico», dice al manifesto.

Non gli interessano le polemiche, ma i fatti. «C’è tempo per le discussioni – ragiona – Siamo in una fase di piena emergenza, parliamo di migranti che hanno bisogno di accoglienza e assistenza e che sono essi stessi vittime di tutto quanto accade attorno a loro. Le istituzioni, a qualsiasi livello, devono affrontare questa situazione critica».

Formica s’è messo subito al lavoro dopo avere assistito a quanto sta accadendo a pochi chilometri dal suo comune, con un gruppetto di amministratori dei Nebrodi, capitanati dal sindaco di Castell’Umberto Enzo Lionetto Civa, che contesta la scelta della Prefettura di Messina di ospitare 50 migranti in un ex hotel nel territorio di Sinagra.

«Ho avvisato il Prefetto di Messina – dice Formica – che il mio comune è pronto, se si renderà necessario, a mettere a disposizione una scuola dismessa che abbiamo utilizzato come centro operativo della protezione civile per ospitare i migranti che in queste ore stanno sbarcando a centinaia nella nostra isola», chiarisce il sindaco. Spiega che «naturalmente la soluzione offerta potrà servire a gestire la fase di emergenza, che poi è sempre la più delicata».

«Milazzo – sottolinea – è una città aperta, che crede nel valore della solidarietà e della contaminazione positiva tra le culture. Ed è terra di migranti. Molti nostri concittadini in anni passati ne hanno sperimentato la difficile condizione». Il monito ai suoi concittadini è netto: «Non possiamo rimanere insensibili di fronte al dramma di centinaia di persone che fuggono dalla morte e dalla persecuzione: donne gravide, bambini, giovani disperati che sognano pace e normalità».

[do action=”quote” autore=”Giovanni Formica”]Io la faccia ce l’ho messa, mi sono preso una valanga di insulti e vado avanti, senza fare calcoli e avendo un solo obiettivo: aiutare queste persone[/do]

Il comune già ospita in alcuni immobili 57 migranti, per lo più minori non accompagnati, in un progetto Sprar «e – evidenzia il sindaco – la maggior parte dei miei 33mila concittadini neppure lo sa». A chi nella sua maggioranza, come i “centristi”, lo critica per la scelta di mettersi a disposizione senza indugi, risponde con fermezza: «C’è un tempo per le polemiche e un tempo per l’azione; ora è il tempo di agire perché siamo in emergenza, il resto lo affronteremo dopo».

Stessa risolutezza nel giudizio riguardo alla posizione di alcuni amministratori dei Nebrodi che hanno deciso di effettuare un presidio permanente davanti all’hotel di Sinagra: «Il fronte è molto variegato, non tutti la pensano allo stesso modo. Temo ci sia da parte di qualcuno il tentativo di strumentalizzare per aizzare gli istinti più bassi della popolazione soltanto per ottenere consensi». E aggiunge: «Un sindaco non deve fare questo ma deve sapere orientare i cittadini nella direzione giusta, quella dell’accoglienza e del rispetto – costante e stretto – dei rapporti tra istituzioni».

Quella del sindaco Formica è una analisi lucida, che non fa sconti: «Nascondere dietro un conflitto istituzionale le proprie posizioni politiche è un errore, bisogna dire ciò che si pensa alla luce del sole, mettendoci la faccia, altrimenti diventa troppo facile».

«Io la faccia l’ho messa – prosegue – mi sono preso una valanga di insulti e vado avanti per la mia strada, senza fare chissà quale calcoli e avendo un solo obiettivo: accogliere queste persone che hanno bisogno di aiuto».