Com’è democratico Claudio Bizzozzero. Ieri il sindaco di Cantù (lista civica di centrosinistra) ha aperto tra applausi e croci celtiche il Boreal Festival, la kermesse internazionale neo-fascista organizzata da Forza Nuova. Non solo il primo cittadino canturino ha dato ospitalità al raduno al Campo solare, uno spazio comunale sul suo territorio, ma ci ha tenuto anche a fare gli onori di casa. “Il primo dovere della democrazia è garantire la libertà di parola”, ha spiegato a un centinaio di neofascisti plaudenti (erano annuncianti ben altri numeri). Poi ha parlato Roberto Fiore, il boss di Forza Nuova: “Non sono fascista anche se ho rispetto per un’idea che è stata importante per l’Italia e per l’Europa”. Basterebbe questo per far rivoltare nella tomba i padri della Costituzione nata dalla Resistenza cui si richiama Bizzozzero. Dal punto di vista della legalità il suo ragionamento non fa un grinza (legge Mancino a parte). Ma l’applicazione delle leggi svuotate del loro senso politico e delle loro fondamenta storiche trasforma la democrazia in una notte in cui tutte le vacche sono nere. E non ci sarà da stupirsi se un giorno ci sveglieremo con un’Alba dorata in stile Grecia. “Non siamo ancora a questo punto – spiega Saverio Ferrari dell’Osservatorio sulle nuove destre – da noi c’è ancora tempo per fermarli, ci sono segnali che dopo anni di disattenzione le forze antifasciste si stanno risvegliando”. Giovedì a Como un migliaio di cittadini hanno manifestato insieme all’Anpi contro il raduno e la presa di posizione del sindaco di Cantù. C’erano tutti, Pd, Sel, Prc, comunità ebraica e reti antifasciste. Ieri sera si sono ritrovati a Cantù con l’Arci. E speriamo davvero che non sia troppo tardi.