Ci crede e va avanti caparbio. Senza calcoli politici anche all’interno del suo partito, il Pd. Il sindaco di Bologna Virginio Merola abbandona anche la diplomazia. E così sta facendo sul tema dei diritti civili, per quello che può fare un sindaco, facendo saltare gli ingranaggi pur di esortare il parlamento a fare questa benedetta legge sulle unioni civili. Almeno quella, visto che Merola è per il matrimonio gay equiparato in tutto e per tutto a quello eterosessuale.

A Bologna la sua decisione di trascrivere i matrimoni gay contratti all’estero nel registro comunale ha determinato la reazione del ministro Angelino Alfano. Ora interverrà il Prefetto ma non si esclude una battaglia giudiziaria, perché in Comune si sta studiando se queste azioni siano di competenza dei tribunali e a nulla quindi potrebbe servire l’azione prefettizia. Ieri il sindaco ha risposto così durante un’intervista a Radio Popolare – Popolare Network.

Cosa succederà adesso?

Dovremo leggere attentamente e poi valuteremo. È sicuro che io non aderirò all’invito del Prefetto e quindi se vorranno procederanno loro all’annullamento dell’atto. Questo significa dare la possibilità alle persone che hanno già trascritto il matrimonio di ricorrere alla magistratura. Poi andrà verificato se questo annullamento è possibile lo possa fare il prefetto o debba essere il tribunale. È il consueto delirio burocratico mentre il tema invece è molto chiaro: i matrimoni all’estero sono legali e la trascrizione dà cognizione alla nostra Repubblica che dei cittadini si sono sposati all’estero. Non ci sono motivi di ordine pubblico per non applicare questa trascrizione. Continueremo a sostenere la legittimità di quest’atto.

Continuerà a farlo anche assumendosene una responsabilità di tipo giuridico?

Verificheremo dal punto di vista legale. C’è ancora una volta una risposta insufficiente ai problemi della vita delle persone.

A Bologna come vengono difesi i diritti delle persone omosessuali?

Da tempo evitiamo discriminazioni per quanto riguarda l’accesso agli alloggi pubblici e ai servizi: i conviventi hanno gli stessi diritti di chi è sposato. Le faccio un esempio. Le persone omosessuali, come tutti, invecchiano o hanno incidenti stradali. Stiamo cambiando il regolamento di polizia mortuaria che impedisce alle coppie dello stesso sesso di essere tumulate insieme. Non so se si rende conto. Sono questioni che riguardano la vita concreta delle persone. Non posso accettare che ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Piuttosto che fare circolari si faccia una legge con i compromessi necessari. Mi rendo conto di quale parlamento abbiamo e so che non saranno queste le camere a poter legiferare per i matrimoni gay alla luce del sole.

Ma lei è del Pd. Dov’è la sinistra nel Parlamento?

Si era detto che questo argomento era all’ordine del giorno e non è che i diritti civili possono essere messi in secondo piano per la crisi economica. Non ne faccio una questione di destra o sinistra, qui siamo di fronte a un ministro che è il segretario di un partito che ha preso una posizione politica che giudico arretrata.

Quante persone si sono iscritte a Bologna?

Finora sono quattro coppie ma questo non significa che non ne dobbiamo parlare Anche se sono minoranze l’articolo3 della Costituzione parla chiaro: bisogna rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà.

Pensa che voi sindaci vi facciate sentire troppo poco?

Vorrei ricordare che siamo una Repubblica fatta di stato, regioni e comuni. Questa cosa dei prefetti ci riporta a fine ’800.