«L’antifascismo è un valore che oggi non dobbiamo solo ricordare ma praticare». E bisogna «chiudere le sedi fasciste». Il sindaco di Bari Antonio Decaro lo ha detto partecipando alle manifestazioni in occasione del 41esimo anniversario della morte di Benedetto Petrone, operaio 18enne barese ucciso nel 1977 da un gruppo di fascisti. Per Decaro «chi rappresenta le istituzioni deve avere il coraggio di dire alcune cose e lo dico in una città dove c’è stata un’aggressione che ci ha fatto tornare indietro di tanti anni».

Il riferimento è a quanto accaduto il 21 settembre: nel quartiere Libertà, nelle vicinanze della sede di CasaPound, manifestanti di ritorno da un corteo antirazzista hanno subito un aggressione. Due i feriti: Antonio Perillo, assistente dell’europarlamentare Eleonora Forenza, e Claudio Riccio, di Si. «Non deve accadere mai più – ha continuato Decaro – e sono sicuro che le forze dell’ordine e la magistratura daranno una risposta. Io credo che la sede da dove sono uscite quelle persone non possa restare aperta». Ma da sindaco «non posso chiudere sedi di associazioni e cancellare movimenti politici. Posso però convincere i miei concittadini a non frequentare quelle sedi e cercare di dare meno agibilità politica a quei movimenti».