E adesso il sole delle Alpi lo potrà vedere solo dalla finestra di casa sua. Ieri è stato arrestato ed è ai domiciliari il celeberrimo sindaco di Adro. Proprio lui, Oscar Lancini. Quello che non dava il bonus bebé agli stranieri, negava la mensa ai figli di immigrati che non potevano pagare la retta, e che è diventato famoso dopo aver tappezzato la scuola del paese con il simbolo del Carroccio. Ovviamente tutti con i soldi pubblici tanto da essere condannato dalla corte dei conti. Lancini, 48 anni, è uno di quei “bravi amministratori” leghisti a capo di tanti comuni del nord. Si era anche candidato al Senato ma non era stato eletto. E’ al secondo mandato e nella sua carriera da primo cittadino del comune della Franciacorta (Brescia) ha inanellato un’infinita lista di scandali: un micidiale mix fra grossolana propaganda leghista ma anche malaffare, più volte denunciato dai cittadini, da organizzazioni come la Cgil e dai media.

Cos’ha combinato questa volta tanto da essere arrestato? Su Youtube dall’aprile del 2012 c’è un gustoso video in cui il nostro prode si fa immortalare davanti ai lavori per la realizzazione dell’area feste del suo comune adornata, tanto per cambiare, da due soli delle Alpi (una vera ossessione). Con il suo ruspante accento bresciano e su immancabile colonna sonora in dialetto, il sindaco annunciava che tutto veniva realizzato gratuitamente grazie a volontari e a magnanimi imprenditori del paese. E invece la magistratura, grazia a intercettazioni telefoniche e ambientali, dopo un anno di lavoro, lo ha arrestato per turbativa d’asta. Sono finiti ai domiciliari anche l’assessore ai lavori pubblici Giovanna Frusca, il segretario del comune Carmelo Bagalà, il responsabile dell’area tecnica del comune Leonardo Rossi e gli imprenditori edili Alessandro Cadei ed Emanuele Casali. In tutto sono indagate 24 persone tra cui anche il vicesindaco Lorenzo Antonelli. Secondo il pm Silvia Bonardi, Lancini avrebbe usato soldi che delle imprese dovevano al comune – quindi soldi pubblici – per realizzare l’area feste senza alcuna asta pubblica. Sul sito www.tempomoderno.it, l’avvocato bresciano Lorenzo Cinquepalmi e altri, già nel luglio 2012 avevano documentato nei dettagli il giro di soldi serviti a realizzare l’area feste: sarebbe costata quasi 500 mila euro, altro che gratis. Per realizzare l’impresa Lancini e i suoi uomini avrebbero anche operato cambi di destinazioni d’uso non conformi al piano di governo del territorio e avrebbero confezionato delibere false e retrodatate dopo che non erano stati in grado di fornire la documentazione richiesta dai carabinieri.

Nell’ordinanza firmata dal gip Cesare Bonamartini si legge che Lancini e i suoi hanno manifestato “una disinvoltura che trasmoda nel totale disprezzo per le garanzie d’imparzialità imposte dalla legge”. E ancora: “L’assenza di remore evidenziata esclude che si tratti di soggetti che versano solo accidentalmente nell’illecito e vale a delineare chiaramente la sussistenza di pericolo di recidiva”.

In effetti la vicenda dell’area feste è solo l’ultima di una lunga serie. Lancini è già stato implicato nei processi per la sua ex ditta di smaltimento di rifiuti (vedi articolo sotto), così come hanno destato dubbi le sue decisioni per la realizzazione delle nuove scuole e le manovre per il controllo della casa di riposo. Ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo. E’ la fine di un uomo che ha interpretato il governo del suo paese come una specie di signoria al di fuori delle leggi e all’insegna del razzismo padano. Non a caso nelle intercettazioni lo chiamavano “lo sceriffo”.

Ci si aspetterebbe che uno così venisse lasciato al suo misero destino dalla Lega 2.0 delle scope di Roberto Maroni. E invece ieri il governatore lombardo lo ha difeso. “Sono veramente sorpreso – ha dichiarato Maroni – Conosco da tempo Lancini. E’ un bravo sindaco, una persona onesta, sono certo che dimostrerà la totale estraneità alle accuse”. Anche Matteo Salvini, segretario della Lega Lombarda e probabile candidato alla segreteria del Carroccio al prossimo congresso, ha espresso solidarietà: “C’è puzza di attacco alla Lega. Lancini è uno dei migliori sindaci che ci siano in giro”. O meglio che era in giro. Adesso è agli arresti. Adro è finalmente libera.