Se i sondaggi saranno rispettati, il nuovo sindaco di New York potrebbe godere di un consenso con pochi precedenti. Eppure a votarlo sarebbe comunque solo una piccola percentuale degli abitanti della metropoli più internazionale – e meno politicizzata- del mondo.

Secondo le stime diffuse dal Partito Democratico, infatti, sarebbero attesi alle urne una percentuale compresa tra il venticinque e il trenta per cento degli aventi diritto. Un quarto o poco più degli elettori. Per questo i due candidati principali, il democratico Bill De Blasio e il repubblicano Joe Lhota, si sono preoccupati in questi ultimi giorni principalmente di lanciare appelli ai propri elettori per recarsi alle urne. I due maggiori partiti hanno messo in moto la loro imponente macchina elettorale, con porta a porta e centinaia di appuntamenti pubblici, per convincere la gente a partecipare al voto.

Gente come Julio, professionista del mondo della moda, che confessa di non conoscere nemmeno i nomi dei due candidati in lizza nel voto di oggi: «Io voto per le presidenziali, quelle sì, ma delle elezioni locali non mi interesso per davvero. Il risultato di queste elezioni avrà comunque un effetto molto limitato sulla mia vita, quindi non andrò a votare». Robert invece, psicoanalista in una delle zone residenziali più benestanti, l’Upper West Side, ha votato la mattina presto, poco dopo l’apertura delle urne. Dato che i suoi conoscenti vanno quasi tutti a votare, ha difficoltà a spiegarsi un tasso di astensione così alto: «Forse il problema è che, a differenza delle presidenziali che sono molto seduttive, le elezioni municipali passano relativamente in secondo piano. Gli americani amano lo spettacolo, e l’elezione del sindaco di New York evidentemente non vale molto come spettacolo».

Bill De Blasio, il favorito dai sondaggi, che gli assegnano in media addirittura quarantuno punti di vantaggio su Lhota, potrebbe essere il primo sindaco democratico di New York dal lontano 1989. Ma una bassa percentuale di votanti renderebbe più difficile attuare il suo ambizioso programma elettorale, che promette di ridurre le disuguaglianze sociali in una città in cui i miliardari convinvono con un 45% della popolazione ancora sotto la soglia della povertà. Per questo le nelle ultime uscite ha insistito particolarmente su questo tema. «Che giochino a bridge, a dama, o a scopa – ha dichiarato durante una visita in una casa di riposo per anziani nel Bronx – voglio essere sicuro che vadano tutti a votare».

Anche il repubblicano Lhota ha cercato di mischiarsi alla gente “di strada”. La sue limitate speranze, infatti, si basano sulla possibilità di convincere a recarsi alle urne la massa di elettori che di solito si astiene. Nella giornata di ieri, ad Harlem, ha stretto le mani di venditori ambulanti e veterani, e si è persino lanciato in un passo di danza accettando la proposta di una signora. Domenica, nella spiaggia di Brooklyn a Coney Island, si è fatto fotografare mentre consumava un hot dog in un popolare esercizio del luogo, e ha offerto da mangiare ai giornalisti e ai sostenitori presenti.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Urban Affairs da Neal Caren, professore di sociologia presso la University of North Carolina, il numero di elettori attivi nelle elezioni municipali nelle grandi città americane è calato di circa un quinto in venticinque anni, dal 1978 al 2003. La tendenza è particolarmente significativa se si pensa che sono proprio le elezioni municipali a farsi sentire di più, in termini pratici, sulla vita quotidiana degli elettori. Eppure, secondo Caren, a convincere la gente a recarsi alle urne sono altri fattori, come la percezione che il candidato sia «a fresh face», un volto nuovo, piuttosto che un amministratore di lungo corso.

Durante la campagna elettorale, De Blasio non ha avuto paura di evocare lo slogan di Occupy Wall Street, affermando che sarebbe stato il sindaco del 99% per cento della popolazione, non solo di quell’uno per cento rappresentato dai ricchissimi e i privilegiati. Ma i veri protagonisti del voto saranno soprattutto quei tre quarti degli abitanti di New York che sono andati al lavoro e hanno condotto la propria vita senza nemmeno rendersi conto che veniva eletto il loro sindaco. La massa di non-elettori della Grande Mela.