Caro manifesto, l’informazione pubblica ha scelto di non dare risalto a quanto sta accadendo in Provincia di Modena con l’alluvione a seguito della rottura dell’argine del Secchia il 19 gennaio scorso.

Nell’immagine che vi mandiamo sono riassunti i dati, terribili, dell’alluvione in corso: non sono numeri, sono vite di persone.

Sono le vite delle stesse persone che, solo due anni fa, sono state colpite dal terremoto, e in mezzo c’è stata anche una tromba d’aria; forse non si è fatto caso che il territorio è il medesimo.
Per intenderci: le stesse aziende vinicole, agricole, caseifici, attività commerciali e produttive che si erano appena risollevate dai danni ingenti del terremoto ora sono di nuovo a terra perché sommerse da 2 metri d’acqua, con tutte le perdite che ciò comporta.
Per intenderci: nell’area del cratere il sisma ha prodotto un migliaio di disoccupati e oggi sono oltre 5.000 i lavoratori che vedono compromesso il loro posto di lavoro.

Il popolo emiliano è forte e coraggioso, ma la disperazione è alle porte, perchè dopo il sisma l’alluvione rischia di uccidere il nostro futuro.
È noto all’informazione pubblica che delle risorse disponibili per la ricostruzione privata post sisma ne sono state spese appena il 5,6%?
È noto che chi ha un mutuo concesso su una casa inagibile da gennaio deve comunque ricominciare a pagarlo?

Vi preghiamo, parlate almeno voi, che sappiamo sensibili alle vite delle persone comuni, di ciò che ci sta accadendo.

Abbiamo bisogno di non sentirci soli.
Abbiamo bisogno di non sentirci soli.
Grazie.

Rifondazione Comunista Federazione di Modena