Non piove in Puglia. Non piove nelle zone da cui viene prelevata l’acqua per dare da bere a più di 4 milioni di persone. L’Acquedotto Pugliese è stato costretto a diminuire la pressione di erogazione dell’acqua per rispondere alla crisi e annuncia che entro marzo, se per assurdo non dovesse piovere, l’acqua finirebbe.

Intervengono, quindi, anche i cambiamenti climatici a ricordare ai cittadini e alla politica che l’acqua è un bene scarso, di cui non possiamo godere illimitatamente. Pensiamo a cosa accadrebbe se l’acqua fosse sottoposta alle leggi del mercato.

Accadrebbe ciò che accade a tutti i beni sottoposti al profitto: meno ce n’è e più costa. Una stortura violenta che potrebbe portare, come già accaduto in altre parti del mondo in cui l’acqua è finita nelle mani di qualche multinazionale, centinaia di migliaia di persone in condizione di difficoltà economica a non avere acqua potabile disponibile. Questa fotografia credo sia molto più utile a spiegare la ragione per cui Sinistra Italiana chiede che l’Acquedotto Pugliese sia interamente pubblico e che si occupi esclusivamente di acqua.

Sono preoccupato, come è preoccupata larga parte della comunità pugliese, rispetto al destino dell’Acquedotto e rispetto alle reali intenzioni del governo regionale pugliese. Per anni, sotto la gestione di Nichi Vendola, si è impedito ai tanti e diversi appetiti di cui si conoscono nomi e cognomi, di mettere le mani sull’acqua, nonostante le spinte privatizzatrici presenti in quella maggioranza. Spinte che, mi pare evidente, oggi non siano per nulla sopite e che addirittura prendono il sopravvento. E negli anni di Vendola c’è pure stato un tentativo legislativo, seppur controverso, di mettere in sicurezza la risorsa idrica, bene comune per eccellenza.

Adesso, a ridosso della scadenza della concessione pubblica dell’AQP, quando è già molto tardi, è urgente prendere parte e farlo con chiarezza. Da quando è iniziata l’esperienza di governo di Michele Emiliano chiediamo una discussione pubblica sul tema.

Abbiamo ricevuto solo un assordante silenzio in merito, come sottolineato ieri su queste colonne da Riccardo Petrella.

Abbiamo assistito a nomine, cambi di assetto di governo dell’ente, redistribuzione delle competenze fra i componenti del consiglio di amministrazione, studi sugli assetti proprietari dell’acquedotto commissionati a società terze.

Nessuna chiarezza sul destino della più grande infrastruttura idrica di Europa. Tanto che attraverso il nostro consigliere regionale, Mino Borraccino, abbiamo ufficialmente chiesto un consiglio regionale monotematico sul tema.

Perché la discussione sull’acqua e sul suo futuro ha innanzitutto a che fare con la qualità della democrazia, con la possibilità per 4 milioni di pugliesi di prendere parte a un dibattito, di discutere di un bene che dovrebbe essere proprietà dei cittadini pugliesi. Michele Emiliano non può cavarsela con il silenzio, né può pensare a un qualunque colpo di mano per imporre una visione che non ha nulla a che fare con gli interessi dei cittadini pugliesi.

Lo dico con chiarezza: siamo contrari all’ipotesi (non discussa, ribadisco) di multiutility che si occupi anche di rifiuti, energia e chissà cos’altro. Siamo contrari anche perché significherebbe inevitabilmente aprire materialmente l’Ente Acquedotto all’ingresso di capitali privati, dal momento che il ciclo dei rifiuti, come quello dell’energia, sono ormai da più di 20 anni nelle mani di operatori privati, che hanno come interesse principale il profitto.

E allora, alla domanda di Petrella che chiede «quando si ripubblicizzerà l’Acquedotto in Puglia», Sinistra Italiana risponde che il tempo è ora. Restiamo convinti che obiettivo della politica, e in particolare della Sinistra, sia quello di tutelare e organizzare la primazia dell’interesse collettivo su quello privato. Con l’acqua e con la vita di 4 milioni di persone non si scherza. Per noi un acquedotto pubblico è obiettivo di sistema irrinunciabile, su cui giudicheremo in maniera definitiva l’operato e la natura del governo regionale pugliese.

* Segretario Sinistra Italiana Puglia