Il serial killer arriva dal freddo (meglio se polare) e la sua identità viene subito svelata, mentre la vittima predestinata è una giovane donna che ha la sfortuna di condividere con l’assassino l’ascensore sbagliato nell’albergo sbagliato. Agli spettatori non resta che scoprire il movente… Ecco Modus – La paura – da stasera su Laeffe alle 21.10 (Sky canale 139) primo di otto episodi di una serie tratta da La paura, uno dei romanzi di culto di Anne Holt, la scrittrice norvegese tra le massime esponenti del thriller drama contemporaneo. Scrittrice, avvocato, ex ministro della giustizia in Norvegia, la Holt è una macchina perfetta delle crime stories. Stile essenziale mai ridondante, colpi di scena al posto giusto e una dettagliata costruzione dei personaggi.

Ad adattare per il piccolo schermo il suo romanzo, Peter Thorsboe e Mai Brostrøm – vincitori di 3 Grammy Awards, che hanno immerso i protagonisti in ambientazioni da favola, nel cuore di una foresta e nei dintorni di Stoccolma dove il killer agisce. Al centro delplot le morti violente – all’inizio senza un apparente movente, il mistero si dipana puntata dopo puntata – ma anche la figura di una ragazzina autistica che ha visto l’assassino trasportare la prima vittima, la madre (e qui la Holt ha giocato con dettagli autobiografici) scrittrice, psicologa ed ex profiler dell’Fbi (interpretata da Melinda Kinneaman, attrice che in passato ha lavorato con Bergman) e naturalmente un detective (Henrik Norlén), grande fiuto e un terribile lutto familiare mai elaborato.

Ma oltre alla vicenda in sé la serie racconta molto altro grazie a un sapiente lavoro di sceneggiatura e di introspezione psicologica dei protagonisti. Come un viaggio all’interno della natura umana, sono affrontati anche temi come la diversità, l’intolleranza, i diritti civili, il tema dell’autismo, l’omosessualità. «Del libro di Anne – spiega Mai Brostrøm – abbiamo trovato affascinante il fatto che oltre alle indagini si sofferma soprattutto sui personaggi, tutti affrontati in modo profondo e articolato, attraverso le vicende e la loro vita quotidiana e familiare».

Vicende in cui entrano prepotenti le ossessioni e le strane premonizioni della ragazzina: «Quando qualcuno muore l’anima esce e si trasforma in un corvo nero», racconta durante il pranzo natalizio all’attonita nonna. Un approfondimento psicologico anche sulla figura del serial killer: «Lo spettatore – sottolinea Brostrøm – sa fin dal principio chi è, lo si vede uccidere e lo si vede fare altre cose, riuscendo così a entrare nella sua testa. C’è sempre un motivo personale che spinge a commettere crimini, e quindi ritengo che uno dei punti forti della serie sia proprio la capacità di entrare nella mente di chi commette questi delitti». Modus è stata distribuita in Gran Bretagna, Svezia, Germania, Norvegia, Danimarca, Olanda, Islanda, Belgio ed è in lavorazione un altro capitolo. Peter Thorsboe e Mai Brostrøm hanno infatti già adattato un altro libro di Holt per la seconda stagione.