Ricordare Carla Fendi, scomparsa l’altra notte a 80 anni, è come percorrere l’intero pezzo della storia della moda italiana che va dal dopoguerra a oggi.

È nel 1946, infatti, che Edoardo e Adele Fendi decidono di far entrare in azienda, uno degli atelier storici della pellicceria romana, le cinque figlie, Paola, Anna, Franca, Carla e Alda. Tutte giovanissime, intorno alla figura di Carla sviluppano uno dei marchi che trainerà la nascita della moda italiana fino ad arrivare al successo planetario negli anni Ottanta.

Ma l’intuizione maggiore di Carla è stata quella di insistere per ottenere la collaborazione di un giovane Karl Lagerfeld, già famoso a Parigi, che arriva a Roma nel 1965 e diventa il fratello che le ragazze non avevano. Un sodalizio che porterà il marchio romano a cambiare la sua stessa natura, da laboratorio di pellicceria a Maison di moda, evento certificato dalla presentazione della prima collezione di alta moda l’anno successivo.

Da quel momento, Carla acquisisce il ruolo di leader, quella che insieme a Lagerfeld diventa la faccia della comunicazione, fino a diventare un’icona pop nell’imitazione di Marcello Cesena in complicità con Francesca Reggiani nella tv di Cocktail d’Amore del 2002. Nel frattempo, la moda italiana diventa leader nel mondo e Fendi uno dei marchi più conosciuti che, nel 1999, viene acquisito dal colosso francese Lvmh che porta Carla nella posizione di Presidente (fino ieri è stata presidente onoraria) e Lagerfeld in quella di direttore creativo.

Tra moda, collaborazioni con il cinema (i costumi di Gruppo di famiglia in un interno di Visconti) e sponsorizzazioni culturali (Festival di Spoleto), Carla Fendi ha contribuito a scrivere quei 60 anni della storia italiana in cui è nato il sistema moda che conosciamo oggi.