Nuova puntata per il San Carlo di Napoli e la crisi che coinvolge le maestranze nel braccio di ferro con il ministro per i beni culturali Massimo Bray. Ieri il sindaco de Magistris ha annunciato che lo stabile diventerà di proprietà del comune con una delibera che sarà emessa entro il 30 novembre. Una svolta dopo il faccia a faccia con Bray e una mossa di Palazzo San Giacomo per dare maggiori garanzie, provando a contrattare anche sul decreto «Valore Cultura». Che conferisce fondi (74 milioni per 14 fondazioni) ma prevede il taglio del circa 35% degli stipendi e di parte dell’organico.
«Personalmente perderei in busta paga 780 euro – spiega un orchestrale – si tratta della voce più grossa che abbiamo basata sulla presenza, quindi la produzione. Tolto questo resta davvero poco a fine mese. Non crediamo che i debiti pregressi del San Carlo debbamo essere pagati dai lavoratori». Sono circa 40 milioni che pesano sul bilancio, anche se con la nuova fondazione il Teatro napoletano è in attivo da almeno 5 anni.
Ma Bray pare sia irremovibile sui tagli agli stipendi e anche al personale, tanto che il primo cittadino ha definito «difficile» il faccia a faccia: «Lui difendeva la legge e io la criticavo fortemente». Per de Magistris questa è «una battaglia che deve essere vinta, visto che coniuga cultura e lavoro». Tra i lavoratori però serpeggia il malumore, non è facile mettere in scena le opere quando non si conosce il proprio futuro. Così in molti pensano di non partecipare alla trasferta a San Francisco la prossima settimana: «A noi non hanno ancora comunicato niente rispetto a questa delibera – spiegano – forse ce lo diranno nei prossimi giorni. E’ sicuramente una buona notizia perché ci dà qualche speranza, ma non ci dimentichiamo che il San Carlo vanta crediti dal suo stesso Cda. Donazioni sono state fatte anche in passato. Per esempio – continuano – Iervolino ha donato Palazzo Calvacanti su cui è stato aperto un mutuo, ma non ha risolto granché». Insomma, dopo la delusione dello scorso primo ottobre quando il Cda non si è schierato a favore delle maestranze e dopo aver fatto saltare la prima della stagione, il 27 settembre, quando era prevista anche la presenza di Napolitano, i lavoratori si preparano a qualche altra forma di protesta.
E’ invece previsto per questa mattina alle 10 il flash mob per salvare la storica libreria Guida di Portalba, nel cuore del centro storico. Il sindaco Luigi de Magistris però ha fatto sapere che anche questa struttura rientrerà nella delibera della giunta (che riguarda sartorie antiche, abbigliamenti storici enogastronomia) e sarà rilevata dal comune per farne una casa del libro. In questi giorni in molti si erano mobilitati per salvaguardare un riferimento culturale della città. «Dove chiude una libreria può sempre aprire un’attività frutto di riciclaggio di denaro sporco – ha sostenuto il sindaco – perché in un momento di crisi economica sono le mafie ad avere liquidità. Per questo abbiamo deciso di intervenire anche se la responsabilità era di altri enti».