L’incredibile impresa si presta naturalmente al cinema, dal quale anzi sembra provenire: era prevedibile che il salvataggio di dodici ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, insieme al loro allenatore di calcio, dal sistema di grotte thailandesi inondate dai monsoni sarebbe stato al più presto adattato per il grande schermo.
Ma sono ben più di uno i titoli in lavorazione sull’evento, come scrive il quotidiano thailandese «The Nation», che riporta le parole del Ministro della Cultura Vira Rojpojchanarat: «Cinque compagnie di produzione internazionali hanno proposto al Ministero degli Esteri e del Commercio di sviluppare dei film e un documentario sull’operazione di salvataggio».

E la rivista «Variety» parla di una sesta sceneggiatura in lavorazione per la DeWarrenne Productions diretta dal produttore e regista irlandese/thailandese Tom Waller, che ha detto di volersi concentrare sugli «elementi thailandesi» della storia e i suoi «eroi non celebrati». Tra questi gli stessi ragazzi: «Non avevano idea che gli occhi del mondo fossero puntati su di loro. Pensavano addirittura che, una volta usciti dalla grotta, avrebbero preso le loro bici per tornare a casa».

Sono ancora sconosciuti i dettagli degli altri film in lavorazione, ma sicuramente almeno due saranno americani: uno prodotto da Pure Flix e un altro annunciato subito dopo dal regista Jon Chu con un tweet: «Mi rifiuto di lasciare che Hollywood ’sbianchi’ una storia thailandese».
Rojpojchanarat ha fatto sapere che per supervisionare questi lavori è stato istituito un apposito comitato dalla Film Commission del Paese asiatico: «Si occuperà dell’accuratezza della storia, dei diritti della squadra di calcio e dei soccorritori e dell’immagine della Thailandia, oltre che dell’impatto delle produzioni sulle location».