Spulciare i numeri di fronte ad una vittoria quasi bulgara come quella di Renzi può risultare un esercizio inutile. E invece le prima analisi non fanno che confermare due tendenze piuttosto nette: l’ex rottamatore ha spopolato proprio nelle regioni e nei territori storicamente controllati dal partito, è lì che si è registrato il maggiore scarto tra il voto degli iscritti e i voti del cosiddetto popolo delle primarie. E sempre qui Civati ha sostanzialmente pareggiato con Cuperlo. E’ il segno che il Pd (ex Ds, Ex Pds, ex Pci) non esiste più. E che il risultato delle primarie fotografa una vera e propria rivoluzione, anche se da destra, contro l’apparato che ha gestito il partito negli ultimi vent’anni.
Nelle elezioni dei circoli Renzi aveva raccolto il 45,3% dei consensi. Fra gli elettori ha ottenuto in totale il 67,8%, ovvero ben il 22% in più. Lo scarto però è ancora più alto nelle regioni rosse. Renzi ha sbancato in Emilia Romagna (71%), nelle Marche (76,2%), in Umbria (75,7%) e nella sua Toscana (78,8%) e proprio qui la differenza tra iscritti e elettori ha quasi superato il 30%. Non solo, in queste aree del paese Cuperlo è stato spesso superato da Civati che è arrivato secondo nelle Marche, a un punto da Cuperlo in Toscana e a pochi decimali di differenza in Emilia Romagna. In Toscana (395 mila votanti) Renzi supera l’80% nelle provincie di Pistoia, Arezzo e Prato, mentre Civati è davanti a Cuperlo ad Arezzo, Lucca, Pistoia, Prato, Siena e Grosseto. A Firenze città il sindaco ha preso il 76,35% e anche qui Civati è secondo. In Emilia Romagna (407 mila votanti) Forlì e Cesena sono le provincie più renziane e Cuperlo è ultimo a Parma, Reggio Emilia, Cesena e Rimini. Renzi ha conquistato anche a Bologna città rovesciando l’esito del voto dei congressi, mentre in provincia Civati ha raccolto il 16,8%, il suo risultato migliore in regione. Nelle Marche Renzi ha stravinto ovunque, a Pesaro, da sempre uno dei roccaforte del partito, ha addirittura superato l’80% mentre Cuperlo si è fermato all’8,81%.
Il risultato più umiliante per l’apparato, però, arriva dalla Puglia di D’Alema (123 mila votanti): Renzi ha vinto in regione con il 58,33% contro il 25,8% di Cuperlo, ma ha ottenuto il 57% anche in Salento dove Cuperlo si è fermato al 29%, mentre a Foggia con il 46% ha sconfitto la mozione Cuperlo capitanata da D’Alema in persona che si è fermata a quota 28%.
Per gli ex dirigenti Pd le cose vanno malissimo anche nelle grandi città. Renzi è primo e Civati secondo sia a Milano che a Roma. A Roma il sindaco di Firenze vince in tutte le sezioni e Cuperlo nella Capitale è ultimo con il 18,9%, due punti indietro Civati. Cuperlo è terzo anche in Lombardia dove il risultato più significativo è quello della ex Stalingrado d’Italia: Renzi 61,37%, Cuperlo 20,53%, Civati 18,10%.