Dopo uno scatto iniziale che ha fatto immaginare un risultato a due cifre, i consensi a LiberieUguali ristagnano. Possono aprirsi due scenari: a) l’acutizzarsi dello scontro politico produce l’effetto voto-utile favorendo il Pd; b) che LeU accresce i suoi consensi anche attirando i voti che fuggono dal Pd.

Il primo scenario si può contrastare dimostrando che i casi in cui il voto a LeU può far perdere un collegio al Pd a vantaggio di destra e M5S sono irrilevanti (saranno due-tre collegi in tutta Italia concentrati in Emilia). Il secondo rispondendo positivamente alla domanda che alcuni elettori si pongono: questa formazione ha un futuro o dopo le elezioni ci sarà un liberi tutti? A questa domanda si può rispondere stabilendo, fin da oggi, un percorso di lavoro per il dopo elezioni.

In questo senso una figura di garanzia come Grasso è preziosa, ma ci vorrebbe un impegno preciso e programmato con un percorso democratico che dimostri la volontà di amalgamare le forze messe insieme attenuando le differenze che tendono a manifestarsi su temi come il rapporto col Pd ed il centro sinistra.

Dire oggi, come fa qualche candidata, che si vuole ricostruire il Pd è un errore politico: non motiva né chi sta ancora nel Pd anche col mal di pancia, né chi ne è uscito, né chi non c’è mai entrato. LiberieUguali, mettendo insieme soggetti con storie e percorsi politici diversi, ha senso solo se ha un obiettivo più alto e più radicale sia del Pd di oggi che di quello delle origini.

Un ragionamento analogo vale anche per il richiamo al centro sinistra. Ci sono oggi le condizioni per un centro sinistra con la carica di riformismo forte che esso aveva quando è nato? Ad essere realisti penso che nessuno possa sostenerlo. Intanto non ci sono le condizioni numeriche perché il sistema politico italiano è oggi assestato su un tripolarismo che non consente l’alleanza di un centro con una sinistra. E poi perché nel retroscena dello spettacolo che si celebra per i media fatto di dichiarazioni ad effetto (quella di Renzi che non si alleerà con la destra estrema e con i populisti decriptata significa che non esclude Berlusconi) stanno covando processi che possono sconvolgere gli schemi di gioco ed aprire nuovi scenari. Pensiamo non solo agli attori che si sono già prenotati la scena come Gentiloni, ma all’asse Bonino, Calenda con la sua propaggine nel sindacato dei metalmeccanici Cisl, e, più lontano dalla folla, Draghi.

Questi movimenti fanno pensare che dopo le elezioni si possa aprire, in una Italia ingovernabile, un rimescolamento delle forze politiche con l’emersione di una nuova aggregazione di stampo macroniano che potrebbe provare ad archiviare l’asse Berlusconi Renzi. In ogni caso sicuramente si aprirà un conflitto interno a questo mondo e probabilmente ci troveremo davanti ad una sfida più alta e nuova. Il che pone qualche domanda.

Ma nello scenario di forte fibrillazione che si apre servirà una sinistra? E se sì cosa deve fare LiberieUguali? La risposta alla prima domanda è sì perché altrimenti avremo un forte neocentrismo, una destra sempre più pericolosa ed un M5S che perde sempre di più quelle caratteristiche di innovazione che possedeva all’inizio e che hanno attratto anche tanti elettori di sinistra. In questo scenario una sinistra serve come il pane.

Alla seconda domanda penso si debba rispondere con una dichiarazione onesta ed ambiziosa: la sinistra sta oggi dentro una crisi vasta e di portata storica che tocca tutte le sinistre europee, lo riconosciamo e vogliamo costruire insieme la sinistra del futuro. Per questo LeU si impegna fin da oggi a promuovere, subito dopo le elezioni, un grande processo di rielaborazione strategica che coinvolga le diverse culture confluite in LeU, il mondo della cultura, gli studenti, i ricercatori, la nuova imprenditorialità diffusa anche promuovendo un Convegno internazionale. A questa rielaborazione si affiancherà la costruzione di una nuova rete di strutture radicate nel territorio per aiutare le persone e per promuovere impegno a partecipare e lottare.

Si tratta, in qualche misura, di riprendere il sogno che ha animato l’esperienza del Brancaccio con uno spirito nuovo ed aperto per rilanciare, a fronte del degrado di alcuni territori, del dilagare delle disuguaglianze e della povertà materiale e morale, i valori profondi della nostra Costituzione. Attuare la Costituzione sarà il nostro impegno. Fare questo in pochi giorni si può? Si deve, penso. Per dare un senso al voto.