Fictive Five sono nati nel 2013 per iniziativa di un veterano dell’avanguardia come il californiano Larry Ochs (Rova Saxophone Quartet). Con Nate Wooley alla tromba, Ken Filiano e Pascal Niggenkemper ai contrabbassi, e Harris Eisenstadt alla batteria, tutti personalità forti, il quintetto propone un free molto sostanzioso, spontaneo ma non a briglia sciolta, che agisce dentro pezzi ben architettati, dove sono gestite con intelligenza anche durate molto ampie, evitando largamente l’affollarsi di tutti i musicisti. Vive e intense , le atmosfere presentano una ricca articolazione di situazioni, data anche dalla molteplicità di combinazioni dei cinque. I fiati, per esempio, a volte si muovono di concerto, a volte si alternano, a volte suonano assieme ma seguendo ciascuno un proprio discorso; i bassi giocano sulle combinazioni di pizzicato e arco. Aleggia Albert Ayler, tanto nel suono e negli accenti del sax tenore di Ochs, tanto in certi momenti di abbandono, estatici, della musica. Un brano è dedicato a Spike Lee, il più sottile e lirico a Cecil Taylor. Eccellenti anche dal vivo (li abbiamo ascoltati ad Area Sismica di Forlì).