È stato siglato ieri il «protocollo sanitario per i lavoratori, gli artisti e gli autori sul set per la ripresa in sicurezza della produzione cineaudiovisiva»: lo hanno sottoscritto le organizzazioni dei lavoratori, degli artisti, delle società di produzione e degli autori – dal presidente di Anica Francesco Rutelli alle delegazioni sindacali delle troupe e degli attori, e verrà ora sottoposto alle istituzioni perché possa essere approvato e si ricominci al più presto il lavoro sui set.

IL PROTOCOLLO definisce «imprescindibile» la presenza sui set di figure incaricate di vigilare sulla sicurezza, dal responsabile aziendale, insieme a uno nominato dai lavoratori, a un medico competente. Diviso in due parti – una dedicata a uffici di produzione e preparazione delle attività di produzione e l’altra al set vero e proprio con la troupe, gli attori e i generici – il documento elenca le misure di sicurezza sul lavoro per ogni figura professionale. Oltre alla formazione del personale sulle misure di sicurezza, le regole igieniche e l’uso dei dispositivi di protezione individuale che in questi mesi abbiamo imparato tutti a conoscere, il protocollo entra nel dettaglio anche di quelle attività in cui è difficile, se non impossibile, mantenere il distanziamento interpersonale.

A PARTIRE dal lavoro degli attori: qualora la scena preveda un contatto ravvicinato, gli interpreti dovranno «essere sottoposti ai test scientifici più affidabili per escludere la positività a Covid-19» immediatamente prima dell’inizio delle riprese, e ripeterli «con cadenza almeno settimanale» anche in assenza di sintomi. Le scene che prevedono la presenza di generici che non possono fare uso dei dispositivi di protezione individuale andranno invece «ridotte al minimo indispensabile», e anche le comparse andranno sottoposte a test se non sarà possibile rispettare il distanziamento nelle scene . L’elenco è lunghissimo: dai costumi di scena, che andranno sanificati prima di essere riutilizzati, al lavoro di truccatori e microfonisti, dai trasporti del personale e del cast al catering. È «fortemente raccomandato» – ma per ora non imposto – l’utilizzo di «app per il contact tracing, come ad esempio Immuni», quando saranno disponibili.