«L’impiegato Modello» non si ammala e non va in ferie. Fiero dei suoi 239 giorni di ferie non godute. Per questo, viene invitato sul palco dell’Ariston a dare l’esempio alla classe lavoratrice: «In 40 anni, Salvatore Nicotra non si è assentato dal lavoro nemmeno un giorno – lo abbraccia emozionata Maria De Filippi – e perciò potremmo definirlo un eroe».

Gli autori del festival devono aver pensato che fosse giusto parlare di lavoro. Non son solo canzonette, c’è il paese reale! Che però, invitare uno dei giovani che ingrossano le file dei disoccupati al 40 per cento o uno dei sei milioni di lavoratori poveri, uno degli 1,4 milioni di lavoratori a voucher il cui compenso medio annuo – annuo – si aggira intorno ai 500 euro o un esodato, un cassintegrato, nel momento di massimo ascolto della tv pubblica, non era il caso.

Ci sono milioni di italiani che ci guardano! Quelli credono a tutto quello che dice la tv. Meglio persuaderli che: «Lo stipendio per tutta la vita è un privilegio», come spiega loro Nicotra, impiegato comunale.

Meglio che non sappiano che il lavoro retribuito è un diritto costituzionale. Meglio che migliaia di precari mollati a casa per mesi tra un rinnovo e l’altro al grido di «Ci vediamo dopo le vacanze!» non scoprano che «Il lavoratore ha diritto «a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi». Altrimenti finisce che si incazzano, come quelli che non guardano la tv.