Un nuovo scossone travolge il governo giapponese. Il premier Yoshihide Suga ieri ha annunciato che non si candiderà alle elezioni per la presidenza del Partito liberaldemocratico (Ldp), il cui voto è fissato per il 29 settembre. Il partito maggioritario di governo vede quindi sfilare Suga dalla corsa alle elezioni generali che dovranno essere indette tra ottobre e novembre.

IL LEADER DELL’LDP diventa solitamente primo ministro poiché il partito controlla la Camera bassa del parlamento. Ai giornalisti, dopo una riunione con i vertici dell’Ldp, Suga ha detto di volersi concentrare sul contenimento della pandemia di coronavirus nel paese.
Si chiude così la sua breve esperienza governativa, raccogliendo un po’ i sorrisi e le soddisfazioni di chi dentro il partito nutre qualche disaffezione verso il capo del governo, che ha sostituito lo scorso anno l’ex premier Shinzo Abe per motivi di salute. Suga in 11 mesi ha riempito il suo Cv con esperienze che hanno pesato sul suo indice di approvazione, attualmente sotto il 30%.

IL CALO DECISIVO è stato segnato dalla scelta di tenere i giochi olimpici a Tokyo nonostante lo stato di emergenza introdotto per la pandemia di coronavirus in diverse prefetture, tra cui quella della capitale. Il balzo dei contagi di Covid-19 ha dato una leggera accelerata alla campagna vaccinale che era partita a rilento: attualmente il 43% della popolazione ha ricevuto la doppia dose, ma il governo punta all’80% dei giapponesi completamente vaccinati entro ottobre. Suga ha presieduto anche al decimo anniversario del disastro di Fukushima, conquistando la disapprovazione dei giapponesi – e dei governi dei paesi vicini – per il rilascio dell’acqua contaminata nell’Oceano Pacifico. Il premier ha adottato un piano ambizioso di decarbonizzazione entro il 2050 che dovrà essere approvato entro ottobre.
Il passo indietro di Suga si può leggere come l’intenzione di salvare l’Ldp da un’ulteriore sconfitta, dopo le disfatte collezionate nelle recenti tornate amministrative. L’ultima il 22 agosto con le elezioni per la guida della città di Yokohama, che ha visto perdere il candidato sostenuto da Suga. Una debacle avvenuta nel cortile di casa: il seggio della prefettura di Kanagawa (dove si trova Yokohama) è infatti rappresentato da Suga alla Camera bassa.

MA GIÀ NEI GIORNI SCORSI, il premier aveva iniziato a tessere le trame per avviare un rimpasto di governo prima delle elezioni generali, partendo dalla sostituzione dell’anziano segretario generale dell’Lpd, Toshihiro Nikai, lo stesso che lo ha aiutato a ottenere la carica di leader del partito. Come riporta l’Asahi Shimbun, in un incontro del 31 agosto tra Suga e Nikai sarebbe emersa la volontà dell’attuale premier di sciogliere le camere a metà settembre per poi indire nuove elezioni. Ma la sua manovra tattica è stata frenata dalle feroci critiche nell’Ldp, dove alcuni esponenti delle fazioni interne hanno considerato la mossa di Suga come la volontà di allontanare le elezioni per la leadership del partito.

Il mandato di Suga come presidente dell’Ldp durerà fin quando sarà stato scelto un nuovo capo del partito. Parte ora la corsa alla successione. Il favorito sembra essere Fumio Kishida, ex ministro degli esteri, che aveva già annunciato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del partito. In corsa anche Sanae Takaichi, ex ministro dell’Interno, intenzionato a combattere per ottenere l’ambito incarico e imprimere una svolta conservatrice all’Ldp. In gara potrebbe fare l’ingresso l’amato Taro Kono, il ministro per le riforme amministrative e responsabile della campagna vaccinale, che vuole consultare i vertici del partito per valutare la possibilità della candidatura. Si apre così un periodo di incertezza, che potrebbe segnare una svolta positiva nel paese. Un segnale arriva dalla Borsa di Tokyo che ha chiuso in rialzo dopo la notizia delle dimissioni di Suga.