«Pop romantico», definisce il suo disco l’autrice Silvia Vasini, in arte Darma, che pubblica Vertigine. Un esordio in controtendenza anche per l’età anagrafica (1980) della cantautrice bolognese, in cui lascia sulle 12 tracce passioni e morbidi ricordi. Il coinvolgimento poetico, la femminilità e l’espressività vocale sono seducenti malgrado, in certi punti, l’album venga ridimensionato dalla vena naif e dall’ingenuità di alcune strofe dei testi. Detto questo, è un disco fresco, come fosse la perfetta colonna sonora di una primavera normale, in cui il valore aggiunto è sicuramente quotato Francesco Giampaoli (Sacri Cuori, Classica Orchestra Afrobeat), agli arrangiamenti e alla produzione. Vertigine infatti, fra strumenti classici e a tratti l’elettronica, è della sostanza dell’R&b ma soprattutto del soul, con tanto di citazione di Back to black della Winehouse (venne considerata la nuova stella del cosiddetto «soul bianco») come nel secondo brano Senza sole. Accattivante il pezzo che dà il titolo all’album (feat Moder) e la spensieratezza nel brano di chiusura Haway.